tag:blogger.com,1999:blog-49533810843053045882023-11-16T08:06:19.269-08:00 Born to be WildeQuando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza d'essere ancora felice. Jules RenardCammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.comBlogger37125tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-8646270787838078282018-03-19T13:56:00.001-07:002018-03-19T14:11:26.705-07:00Ragazze elettriche di Naomi Alderman<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">“<i>Non conta la
consapevolezza che non dovrebbe, che non lo farebbe mai. Ciò che importa è che
potrebbe farlo, se volesse. Il potere di fare del male è uno stato di benessere</i>”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">“<i>E si può richiamare
indietro un fulmine? È forse possibile farlo rientrare nella mano</i>?”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Questo libro è stato uno di
quegli acquisti di impulso, basati solamente sulla copertina. In realtà non mi
è piaciuta solo la copertina lucida e di colore rosso corallo. Mi è piaciuta
anche la morbidezza delle pagine, la loro carta setosa. Ero appena uscita dal
loop de “L’amica geniale” e mi trovavo in quella condizione di bulimia
letteraria che, una volta finito un bel libro, ti spinge a cercarne subito un
altro. Comunque, devo dire che sono rimasta molto contenta della mia scelta. Il
plot è molto semplice: un bel giorno le donne, dapprima le adolescenti e poi
via via tutte le altre, si accorgono di possedere una “matassa” in
corrispondenza delle clavicole, che permette loro di liberare una scossa
elettrica. Scossa elettrica che può stordire.. ma anche, spesso e volentieri,
uccidere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Vi lascio immaginare cosa
succederebbe se un giorno, le donne, in ogni parte del mondo, si svegliassero
con questo incredibile potere: quanti lacci, quante catene spezzate. Ed è
proprio così che comincia la “rivoluzione in rosa” di questo libro: prima nei paesi
arabi, poi in India, in Africa, nei Paesi dell’Est.. via via fino ai paesi
occidentali, le donne si ribellano. Che grande soddisfazione all’inizio, vi
dico, leggere di donne stuprate, picchiate, obbligate a varie tipologia di
doveri imposti, ribellarsi e vendicarsi su uomini in preda al terrore. Uomini
che non riescono a credere di essere diventati il sesso debole. Uomini
increduli e sgomenti di fronte alla crudeltà – quella stessa crudeltà
perpetrata dall’origine del mondo grazie alla sola investitura di Madre Natura –
di donne ebbre di potere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Migliaia di anni di soprusi
vengono annientati, con la consapevolezza che un mondo comandato da donne sarà sicuramente
migliore di quanto fatto fin’ora dagli uomini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Beh, non proprio. Come nel
piccolo estratto di cui sopra, il potere è potere. E quando ce l’hai, non puoi
non esercitarlo tuo malgrado. In questo universo alternativo, la situazione si
ribalta: le donne diventano quello che oggi sono gli uomini. Donne ai vertici, donne
“tutrici”, donne stupratrici.. donne che hanno il totale controllo (subdolo o
meno) sulla vita degli uomini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">È difficile spiegare con quanta
raffinatezza l’autrice ci conduca lungo la via dell’orrore di un mondo “in rosa”.
Quante volte ci siamo chieste se effettivamente, grazie al nostro percorso
evolutivo, fossimo davvero migliori degli uomini per governare una nazione. I
luoghi comuni ci vogliono più pazienti, più disposte al dialogo, più
mediatrici, rispetto ai nostri compagni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Questo romanzo ci dice che queste
sono solo C.A.Z.Z.A.T.E. Il nostro percorso evolutivo ci spiega in maniera
piuttosto chiara come da sempre, sul piano fisico, ci siamo trovate in discreto svantaggio rispetto ai maschi: meno forti, meno veloci, meno massa muscolare.. E
(parlando di tempi primordiali, non al giorno d’oggi) cosa fa una creatura “svantaggiata”?
Media. Tratta. È piuttosto accondiscendente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Perché? Perché chi ha bisogno di
prendersi qualcosa, se lo prende senza mediare o trattare. Perché siccome è più
forte, è suo di diritto naturale. Ed è quello che succede alle donne del
romanzo: una scarica elettrica e passa la paura. Un passaggio del romanzo è
molto esplicativo:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">“<i>Avverto
istintivamente – e mi auguro che per te sia lo stesso – che un mondo retto
dagli uomini sarebbe più gentile, più garbato, più amorevole e intimamente più
incline all’accudimento. Lo hai valutato dal punto di vista della psicologia
evolutiva? Gli uomini si sono evoluti per essere forti lavoratori e custodi del
nucleo domestico, mentre le donne – con i piccoli da proteggere dalle avversità
– sono dovute diventare aggressive e violente.</i>”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Non voglio accennarvi di più: vi consiglio di leggerlo. Non
è il romanzo della vita, è scritto come uno sceneggiato TV e l’ho preso,
mollato e ripreso senza fatica MA.. difficilmente si trovano romanzi dagli
spunti tanto originali e che fanno riflettere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Buona lettura mes amis!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;">Voto: 7</span><b><o:p></o:p></b><br />
<b><span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b>
<b><span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVgVHMlPeT2Qx7e1OEH51XrKAgSlt9oKadF2WGg5zgzAv1JrhcJFVvBRxGA_2e0vA9Oeo3bzG492dZ4lPJ19akS9Ow1Uvq4OkxrxoKgiJ7BNp6JzzxmwNasBGy6rm_5jJb21UnYmnheRk/s1600/ragazze-elettriche-d525.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="283" data-original-width="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVgVHMlPeT2Qx7e1OEH51XrKAgSlt9oKadF2WGg5zgzAv1JrhcJFVvBRxGA_2e0vA9Oeo3bzG492dZ4lPJ19akS9Ow1Uvq4OkxrxoKgiJ7BNp6JzzxmwNasBGy6rm_5jJb21UnYmnheRk/s1600/ragazze-elettriche-d525.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></b></div>
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-37269582468180336022017-05-06T06:35:00.002-07:002018-03-19T14:02:08.773-07:00Tre volte te di Federico Moccia<div style="text-align: justify;">
<em style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">"Nostalgia, nostalgia canaglia"</em></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><em>Al Bano</em></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">Carissimi lettori di Born to be Wilde,</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">sono ben 2 anni che non apro questo blog e, guardacaso, sono ben 2 anni che lavoro a tempo indeterminato. Coincidenza? Io non credo (dammit!). Vi dirò la verità, da quando lavoro ho davvero poco tempo da dedicare alla lettura (double dammit!) e purtroppo non è proprio come diceva Pennac, che il tempo lo si trova, perchè quando sei stressato e hai duecento scadenze il giorno dopo, hai solo due pensieri: consegnare il progetto e dormire! Anyway, dal titolo, avrete capito che oggi non mi limiterò ad annoiarvi con le mie vicende sul passaggio dal fancazzismo universitario alla vita reale... vi racconterò dell'ultimo libro che ho letto (700 pagine in due giorni, ma vi ricordate che sono una lettrice rapida quando voglio, vero?). Ora, so bene cosa stanno pensando alcuni di voi.. Ma come? Questa non scrive da 2 anni e decide di recensire questa cagata di Moccia? Ebbene si, siate clementi e pensate che sì, vi dovete ciucciare sta recensione ma che, sì, sono tornata (non so con quale cadenza temporale..)! Comunque, Amor omnia vincit, nel senso che gli do io: il primo amore non si scorda mai. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">Sapete che sono una lettrice, oltre che rapida, molto critica. Chiunque dica che 3 metri sopra il cielo fosse scritto male e fosse solo uno dei tanti young adult per decerebrati è in errore. So però quanto i sequel e i prequel possano risultare una versione trita e ritrita. E non vi prenderò in giro dicendo che il nuovo romanzo di Moccia è straordinario, dalla trama avvincente e dai voli stilistici da prestigiatore. Nope. Se dovessi dare un voto a questo romanzo darei un 6. Appena sufficiente. E probabilmente la sufficienza è data dal forte sentimento di nostalgia che è scaturito in me, non appena ho letto su internet che Step e Babi erano tornati. La 18enne che è in me è saltata sulla sedia e si è lanciata <span style="color: #444444;">nell'acquisto immediato. Ma entriamo nel vivo della recensione:</span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666;"><span style="color: #444444;"><span style="color: #444444;"><span style="font-size: xx-small;"><span style="color: #666666;"><span style="color: #444444;"><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><span style="color: purple; font-family: "trebuchet ms";">Come detto sono circa 700 e più pagine. Il libro è</span><span style="color: purple; font-family: "trebuchet ms";"> <span style="color: #444444;">tutto sommato scorrevole e ci spiega un po' a che punto sono rimasti i nostri eroi letterari: un tuffo per le strade di Roma e ritroviamo Step che ha una vita tutto sommato soddisfacente (lavora come produttore tv ed è fidanzato con Gin, a sua volta quasi-avvocato) e Babi, infelicemente e riccamente sposata al pirla con cui si era messa in Ho voglia di te. Fin qui nulla di nuovo. Il problema è che Step continua a pensare a Babi (ma va?) e Babi continua a pensare a Step (surprise!). Il tema quindi è: Babi riuscirà a riprendersi Step? Quello dovete scoprirvelo da soli (o scrivermi in privato :D). Moccia vorrebbe tanto che i due personaggi principali ci sembrassero adulti e cresciuti.. si vede proprio che si sforza.. ma nun je la fà. Babi non è cambiata: è la solita stronza egoista e priva di empatia per chiunque non ami (daje così!) mentre Step è irriconoscibile. Ce lo ricordavamo determinato, sicuro e soprattutto coerente, o me lo sono sognato? Ora è il classico pavido 30enne che non riesce a mettere insieme una decisione che sia una, nemmeno con l'aiuto da casa (buuuuuuuh). Complici alcuni colpi di scena finali che mannaggiallui (a Moccia) rendono la vicenda ancora meno credibile, ottenete un libretto che assolve alla sua ragion d'essere solo ed esclusivamente nel finale.</span></span></span></span></span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">In definitiva, il romanzo si legge abbastanza bene, avrei tagliato solo qualche pagina di magagne decameronesche relative all'attività lavorativa di Step.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">Ovviamente sono ancora presenti gli amici di una volta: Pollo (?), che dà consigli a Step anche da morto (grandissimo), Pallina che sembra aver risolto la sua vita e sembra riuscire a vivere anche senza Pollo, la sorella di Babi che tra tutti sembra quella più risolta, la sciura Gervasi (sempre simpatica come un dito nel culo) e il buon Claudio (che ne imbrocca una dietro l'altra). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">E Gin? Gin mi è sembrata la caricatura di sè stessa (non che prima mi sembrasse un personaggione memorabile). Ho sempre fatto il tifo per Babi, non lo nascondo. Gin è sempre stata troppo "sottona" e il suo voler vivere una storia d'amore come quella di Step e Babi..senza Babi, ne fa un personaggio caricaturale: sempre insicura, sempre le stesse frasi da cozza appiccicosa.. Per ovviare a questo bagno di melassa devo dire che Moccia ha trovato un espediente un po' infame, che alla fine la fa uscire quasi come una Madonna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;"><br /><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">Detto ciò, cocchi i'm back (per quelli a cui interessa). Fatemi sapere se l'avete letto e cosa ne pensate... perchè a quanto pare sembro l'unica ad averlo letto tra i miei conoscenti (anche se su IBS pare sia al 6° posto tra i libri più letti in Italia.... qualcuno si vergogna per caso? Ahaha).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #666666; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;"><br /><span style="color: #444444; font-size: xx-small;"></span></span>
<span style="color: #666666; font-family: "trebuchet ms" , sans-serif; font-size: medium;">Voto: 6</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPLTh3JYl14IeHAZhBNeKlqDAwSF7Z_pHhomx5zb7KfdR3he71NItCxZ0QSETfdk84E98fqDQ0oyQy0JckIrfuzq-0V_Nk9UKzZp9e3vGk9HYJLuUA81x-tGEjniUipxt561fhf9NMcjs/s1600/tre+volte+te+di+federico+moccia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPLTh3JYl14IeHAZhBNeKlqDAwSF7Z_pHhomx5zb7KfdR3he71NItCxZ0QSETfdk84E98fqDQ0oyQy0JckIrfuzq-0V_Nk9UKzZp9e3vGk9HYJLuUA81x-tGEjniUipxt561fhf9NMcjs/s320/tre+volte+te+di+federico+moccia.jpg" width="206" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-18507736112442342212014-09-30T14:04:00.000-07:002014-09-30T14:04:12.374-07:00#8 Le Boudoir: intervista a Caterina Franceschi, artigiana<span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Intervista a Caterina Franceschi, artigiana</span><br />
<span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Amici, come sapete è da molto che non scrivo sul blog ma è anche vero che sono cambiate molte cose: ho lasciato il mio precedente lavoro, ho finito di dare gli esami mancanti, mi sono laureata, mi sono rilassata al mare e ho trovato un nuovo lavoro..insomma aria di cambiamenti. Ma il blog, quello no, non cambia mai. Così ho deciso di intervistare una ragazza che sta cercando di cambiare la sua di vita grazie a una sua grande passione: il cucito. Quello che nasce come un semplice hobby, da una piccola pagina facebook, sta diventando una possibile fonte di guadagno e realizzazione grazie all'impegno e alla creatività che questa ragazza ci sta mettendo. Come sapete, ho da sempre una naturale inclinazione per tutto l'artigianato in generale, ma quando l'artigianato include borse, pochette e tutti quei piccoli accessori che noi donne amiamo, allora la naturale inclinazione si trasforma in vera e propria ossessione ed è cosi che ho conosciuto Caterina Franceschi, di Pistoia :)</i></span><br />
<span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Nota ai più come "I gioielli di Caterina", mi sono fatta raccontare da lei com'è, coi tempi che corrono, che si prende la decisione di dare vita ad un business così difficile da intraprendere. E questo è quello che mi ha raccontato e che voglio condividere con voi:</span><br />
<span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<b><span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Ciao Cate, grazie per avermi concesso questa breve intervista, è bello trovare persone che hanno una passione e la inseguono con tanta tenacia come fai tu. Ma raccontami, quando e perchè hai cominciato a creare le cose meravigliose che possiamo ammirare sulla tua pagina Facebook?</span></b><br />
<b><span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></b>
<span style="background-color: white;"><span style="color: purple;"><i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Caterina: Ho cominciato nel lontano 2002.. dopo essermi diplomata ho iniziato a lavorare in un negozio di arredamento, progettavo e disegnavo, ma avevo una grande passione per il cucito e tutto cio che è manuale. Un bel giorno al negozio fecero pulizia dei campionari di divani, io portai tutto a casa e cominciai a fare borse..</span></i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Le partavo in un negozio di abbigliamento a Pistoia, dove vivo e cominciai a venderne qualcuna. Due anni dopo ho cominciato a lavorare a tempo pieno in un altro negozio di materiali edili e rivestimenti quindi ho un po abbandonato. Nel 2010 la ditta chiuse e io ho ricominciato.</i></span></span></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;"><br /></i></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b style="background-color: white;">Quindi, è stato un po' un fare di necessità virtù! Lo trovo piuttosto ammirevole, lasciamelo dire :) So che comunque Facebook è pieno di giovani artigiani che tentano di utilizzare i Social Network per far conoscere i propri prodotti. Tu come pensi di estendere il tuo piccolo business?</b></span><br />
<span style="background-color: white; color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;">Caterina: Ora sto ingranando, mi sto facendo conoscere tramite i social e le persone come te, che hanno un blog o che fanno parte di qualsiasi cosa che riguardi la moda. Ho ricevuto molte porte in faccia, ma piano piano sto ingranando..</i></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;"><br /></i></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b style="background-color: white;">Mi dispiace molto sentire che hai ricevuto molte porte in faccia perchè fai cose davvero stupende e una persona che inizia un'attività del genere secondo me merita tutto il supporto morale e la comprensione che trova. Se le persone fossero un po' più bendisposte nei confronti dell'artigianato, nella situazione attuale forse molti giovani potrebbero reinventarsi un lavoro. Vista questa sfrenata concorrenza, però, cosa distingue i tuoi prodotti da quelli attualmente sul mercato? Perchè una persona dovrebbe scegliere una tua borsa al posto di una griffata?</b></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b style="background-color: white;"><br /></b></span>
<span style="background-color: white;"><span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Caterina: <span style="line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;">Il mio prodotto oltre ad essere fatto interamente a mano è fatto con il cuore e la passione e con materiali un po' piu ricercati di quelli attualmente sul mercato. Ciò che in definitiva caratterizza maggiormente le mie creazioni è l'utilizzo di</span></i></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;"><i> stoffe che servono a tutt'altro..tende, tappezzeria ecc. Diciamo che la mia passione per l'arredamento si è traslata sulle mie borse. E poi l'idea di rendere felice una persona con una mia creazione mi manda al settimo cielo..</i></span></span></span></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;"><i><br /></i></span></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;"><b>Qual'è secondo te il problema attuale per chi sceglie di diventare artigiano e di provare a vivere di questo mestiere?</b></span></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;"><b><br /></b></span></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;"><i>Caterina: Vorrei farne un lavoro ma il Made in Italy che non sia quello delle grandi marche e il "fatto a mano" non sono molto apprezzati nella mia piccola città...vorrei infatti espandere il mio prodotto il più possibile tramite internet e i social network per fare il grande salto.</i></span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;"><b><span style="color: purple;"><br /></span></b></span>
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 15.359999656677246px; white-space: pre-wrap;"><b><span style="color: purple;">E perchè secondo te non vengono apprezzati a Pistoia? La Toscana è nota nel mondo per i suoi artigiani.. </span></b></span><br />
<br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;">Bhe a Pistoia tutti vogliono apparire e sono "fatti con lo stampino", la novitá non viene concepita. Se mi tingo i capelli di verde e mi metto le Converse vado bene, se mi vesto normalmente e indosso una borsa diversa dalla Gucci nn va bene.. Mi sembra sia indice di una mentalità un po' ristretta..</i></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="color: purple;"><br /></span></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;">Concordo con Caterina e penso che quello che dice, che ha vissuto in prima persona, debba farci riflettere. Visto che si avvicina il Natale (manca ancora un po' ma non fa mai male portarsi avanti no?) perchè non date una bella spinta all'artigianato Made in Italy? Ci sono persone davvero creative e che meritano più di una chance con le loro meraviglie e Caterina è una di queste. E poi, volete mettere un prodotto speciale, spesso unico, rispetto alle solite cagate dei centri commerciali? Perciò, che sia Natale, S.Valentino o Compleanno, compriamo artigianato Made in Italy. </i></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;"><br /></i></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;">Vi lascio con il link Facebook della pagina di Caterina <a href="https://www.facebook.com/pages/I-gioielli-di-Caterina/242020545819057?sk=timeline">"I gioielli di Caterina"</a> e una bella carrellata di fotografie dei prodotti di Caterina, tra cui la pochette in pelle e tessuto che ha insistito per realizzare appositamente per me :)</i></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;"><br /></i></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUJYskniAilElH7-TaWh8BYTZU1DwbVtnvlLPzHx7hkiexVCTTaDFlqN20T-X8WjaMqftp5T6N6bq5TGUIXArrbJ2Y89uixU1TLWcelfsyA0p6CFccoG8d98eTSZYZm2FEkx4_xm0s77Q/s1600/pochette+verde.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUJYskniAilElH7-TaWh8BYTZU1DwbVtnvlLPzHx7hkiexVCTTaDFlqN20T-X8WjaMqftp5T6N6bq5TGUIXArrbJ2Y89uixU1TLWcelfsyA0p6CFccoG8d98eTSZYZm2FEkx4_xm0s77Q/s1600/pochette+verde.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWLlOdOi77dbOhFS5-jRh_UXVDwTT4PbhwxhP4beNIrOHDi1GXWDJ7My6zAa0tNCbGntrimEYwsBreZUaYX5KDG2lN3TR0bSEt4jaNVqTVzy8Y9icNMulIz89S0BXByQjyvBl97Cu6PbQ/s1600/pochette+nera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWLlOdOi77dbOhFS5-jRh_UXVDwTT4PbhwxhP4beNIrOHDi1GXWDJ7My6zAa0tNCbGntrimEYwsBreZUaYX5KDG2lN3TR0bSEt4jaNVqTVzy8Y9icNMulIz89S0BXByQjyvBl97Cu6PbQ/s1600/pochette+nera.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFDyD77M1KG4ncOlZtOrFDjhAcHjVbWsXw0w3YNpKgq0TM-8OWkMc_PtzT9ex3PCZ7X_BnLm-2geNBDgaWdqqRz4eMv9z-1vGQjcVFqvVU1X5e-0kQhqP1gyZ8N-OSMzEjE0xj67AoUkY/s1600/pochette+rossa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFDyD77M1KG4ncOlZtOrFDjhAcHjVbWsXw0w3YNpKgq0TM-8OWkMc_PtzT9ex3PCZ7X_BnLm-2geNBDgaWdqqRz4eMv9z-1vGQjcVFqvVU1X5e-0kQhqP1gyZ8N-OSMzEjE0xj67AoUkY/s1600/pochette+rossa.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQnnvV_1sKFdLDzHCD44Uh3TXj-vhrVenYRWL6w7JKKN2UtZdwanbt4A5fi-YKLg8etK2NeY45nkTirL3rg7tqrnyXkVj6KX4CqCQmm1VQHe6lzmhbvVJM0QsDOdRB-LVsNsnodRkMSK0/s1600/farfallini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQnnvV_1sKFdLDzHCD44Uh3TXj-vhrVenYRWL6w7JKKN2UtZdwanbt4A5fi-YKLg8etK2NeY45nkTirL3rg7tqrnyXkVj6KX4CqCQmm1VQHe6lzmhbvVJM0QsDOdRB-LVsNsnodRkMSK0/s1600/farfallini.jpg" height="180" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbMICiGg-qdypMfVhi07HyD48q26R65tS6_9coVOTRdfqajHUNyZqulylvzWMWAuHR6YtgUqT3azYwR2YexuFCo_yMZXXO-lEmneR4XJ0oub0Zg_5IxjC4hmQ1_F-qkeb71pIgLUTmB3M/s1600/portachiavi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbMICiGg-qdypMfVhi07HyD48q26R65tS6_9coVOTRdfqajHUNyZqulylvzWMWAuHR6YtgUqT3azYwR2YexuFCo_yMZXXO-lEmneR4XJ0oub0Zg_5IxjC4hmQ1_F-qkeb71pIgLUTmB3M/s1600/portachiavi.jpg" height="320" width="180" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcCCTCqfE4UWt5SboHWbRVqlYsc9ykLPtMksmnrlOXhv9SNWQBiIW8L6XK0IU0ZShJNMXF-tV94xnM__F4BS9O0h5OyEi78RxUhwCDHfGovsYvuwma9gZwbMwqsFCmwKX5yQsyhddazNs/s1600/pochette+fiori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcCCTCqfE4UWt5SboHWbRVqlYsc9ykLPtMksmnrlOXhv9SNWQBiIW8L6XK0IU0ZShJNMXF-tV94xnM__F4BS9O0h5OyEi78RxUhwCDHfGovsYvuwma9gZwbMwqsFCmwKX5yQsyhddazNs/s1600/pochette+fiori.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="background-color: white;"><br /></i></span>
<i><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i>
<i><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Mi piacciono assolutamente tutte ma.. ecco la miaaaa <3 </span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiasH3iTQMlRGT1YYUz5eq_OmixZhSLUGmq30EPuu6c645dq3-_Cc7W2GzzTucuA_I35ynVUTcbjk7RHmUC0Drq15JWm7pIkk-G25DdjRp7ET5vEY5EKdNJm4TVj2O-SA7wUOl90DhGnhM/s1600/20140930_224931.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiasH3iTQMlRGT1YYUz5eq_OmixZhSLUGmq30EPuu6c645dq3-_Cc7W2GzzTucuA_I35ynVUTcbjk7RHmUC0Drq15JWm7pIkk-G25DdjRp7ET5vEY5EKdNJm4TVj2O-SA7wUOl90DhGnhM/s1600/20140930_224931.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBVmKsI0cG9sqBFcQ3HHvxbICRDz9tP2cjh9olw-Y2JeGd7gjGmZ6P0rSdVxJzJajhPdKdyePqioJ5CcmHuwVflokZU6oe35DJMeIbP1jzF_8VCS_BUGEt_Cq5Gr8MLuIEHZazdgc0HD0/s1600/20140930_224900.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBVmKsI0cG9sqBFcQ3HHvxbICRDz9tP2cjh9olw-Y2JeGd7gjGmZ6P0rSdVxJzJajhPdKdyePqioJ5CcmHuwVflokZU6oe35DJMeIbP1jzF_8VCS_BUGEt_Cq5Gr8MLuIEHZazdgc0HD0/s1600/20140930_224900.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8sl-kOHUhK9MQ3Ab32uO2-oyNZ2m_TCy3H4rEk9CuzD2S41OfiQOG3eo87o6Xz-AJy3tksl4X8-Q5YBwiYRUTFvccAUoJDnOoK8fvDSRNUZ4QCXifx153oClXfSEHpzLGqM6jZcN87jc/s1600/20140930_224951.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8sl-kOHUhK9MQ3Ab32uO2-oyNZ2m_TCy3H4rEk9CuzD2S41OfiQOG3eo87o6Xz-AJy3tksl4X8-Q5YBwiYRUTFvccAUoJDnOoK8fvDSRNUZ4QCXifx153oClXfSEHpzLGqM6jZcN87jc/s1600/20140930_224951.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Non è fantastica? So che le donnine già mi invidiano :) </span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Ringrazio Caterina per la sua pazienza e disponibilità, noi invece ci vediamo alla prossima intervista!:) Se avete da segnalarmi cciovini interessanti e rampanti scrivetevi, mi raccomando.</span><br />
<br />
<br />Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-3841966717518390342013-11-13T09:23:00.000-08:002013-11-21T07:55:10.295-08:00Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°8: I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Tutto il mondo si dissolve nel nulla, e un uomo, che per volontà altrui, ma senza un intimo interesse o un sogno, ricerchi affannosamente denaro, onori o altro, sarà sempre un pazzo."</span></i><br />
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Certe volte mi accade di non poter capire come un altro possa volerle bene, abbia il diritto di volerle bene, mentre io l'amo così esclusivamente, così intensamente e non conosco, non so, e non ho altro che lei."</span></i><br />
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Io sono solamente un pellegrino sulla terra; voi siete di meglio?" Werther</span></i><br />
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Carissimi Lettori selvaggi, rieccoci alla collana Live di Newton Compton, per la vostra e mia gioia. Era da moltissimo tempo che volevo leggere qualcosa di Goethe e mi sarebbe piaciuto cominciare da Le affinità elettive ma mi è stato regalato questo e a caval donato, si sa, non si guarda in bocca.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Comincio subito dicendo che pensavo fosse molto peggio di quanto in realtà non sia stato riguardo al tono utilizzato da Goethe nei panni di Werther..Dai tempi del liceo, mi ricordavo enormi periodi aulici e pesantezza a cascate. Invece no, ricordavo male. Si, certamente Goethe si esprime in maniera consona alla sua epoca (1800) ma niente di così terribile da approcciare. Essendo uno dei maggiori esponenti del Romanticismo tedesco, è inoltre normale trovare dissertazioni sulla Natura, sullo stato dell'essere umano, sulla felicità e sulla Morte..tuttavia ho abbastanza esperienza in letture di questo filone da aver apprezzato anche quelle parti, seppur con una certa fatica. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Entriamo però nel vivo della recensione: cominciamo bene, secondo i mie canoni, perchè innanzitutto è un romanzo epistolare (yeah). Le lettere di Werther, a volte indirizzate al suo amico, tale Guglielmo, a volte indirizzate a sè stesso come se provenissero dal suo diario, raccontano il trasferimento in provincia da parte del protagonista. A causa di avvenimenti passati in città, Werther decide di ritemprare il proprio spirito andando a stabilirsi in campagna per gioire delle piccole cose che la Natura poteva offrirgli. Questo è un tema spesso affrontato dai Romantici..il problema è che talvolta il protagonista di un romanzo romantico è spesso dotato di un temperamento impetuoso e quindi l'interesse per la Natura si spegne non appena il giovane riesce a focalizzare la propria attenzione su una <i>belle dame. </i>Ed è proprio così che succede al nostro Werther: si innamora della figlia ipervirtuosa del borgomastro, Carlotta che però è fidanzata con un altro, Alberto. All'inizio Alberto si trova all'estero per sbrigare alcuni affari, lasciando quindi campo libero a Werther che si innamora pazzamente della giovane, senza però mai manifestare segno alcuno della sua passione per lei. I problemi sorgono quando Alberto torna e Werther si trova suo malgrado nell'infausto ruolo di terzo incomodo. Chi conosce la letteratura dell'800 sa che un fidanzamento all'epoca era inscindibile e che precedeva direttamente il matrimonio quindi Werther parte già svantaggiato nella mente del lettore..</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Inutile continuare nella narrazione della trama altrimenti parte un mega-spoiler e Dio non voglia che vi tolga il piacere di leggere questo capolavoro del Romanticisimo tedesco. E' noto ai più, comunque, che quella di Werther è una vera e propria tragedia. E che la cosa, a fine romanzo, è abbastanza irritante.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ps: Se avessi potuto, il titolo che avrei messo a questo post sarebbe stato qualcosa come "Carlotta è 'na zoccola". E con questo concludo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voto: 8</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg61UlvWOndnho1z1utQN9UJEoWBt-t66qyEJj8ojzEZPgvcOv7HhEvQfvPunCNAVdTdTUnxIhmDSY4PNPqz2AZrlGJM7tdJ2AEtSbjlfvgm5U-LzN6DWpAAz5XGHnEzK5Vdek2mvaT7D4/s1600/dolori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg61UlvWOndnho1z1utQN9UJEoWBt-t66qyEJj8ojzEZPgvcOv7HhEvQfvPunCNAVdTdTUnxIhmDSY4PNPqz2AZrlGJM7tdJ2AEtSbjlfvgm5U-LzN6DWpAAz5XGHnEzK5Vdek2mvaT7D4/s1600/dolori.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-8272827601682620602013-11-13T07:10:00.000-08:002018-03-19T14:02:56.416-07:00Ti ricordi di me? di Sophie Kinsella<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non sono una grande fan del genere chick-lit però devo
ammettere che ogni tanto ci sta leggere un romanzo semplice, rapido,indolore.
Quando si ha bisogno di svagarsi un po’ la Kinsella con le sue storie semplici
e poco credibili, è quel che ci vuole. Ho letto questo romanzo a cavallo di due
mesi in due tranches separate: iniziato ad Udine e finito a Cesano Boscone, è
uno di quei romanzi che anche se passan mesi non rischi di dimenticarti i
dettagli della trama perché la trama è talmente semplice che sai già come andrà
a finire ma vuoi lo stesso gustarti un po’ di happy ending a buon mercato. Nei
periodi un po’ giu è quel che ci vuole! Un gruppo di amiche affiatate, una vita
un po’ così, una faccia un po’ così e l’uomo della vita dietro l’angolo. Si,
come no, ditelo anche a Carrie&co. che per trovare un uomo decente a NY hanno dovuto
aspettare sei stagioni e due film. Detto
ciò non so se sono più irritata con la Kinsella che propinandoci sempre la
stessa brodaglia riesce a far milioni a palate o con me stessa che in un
momento di debolezza mi son lasciata trascinare dal genere “e vissero felici e
contenti”. Bah!</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma siam qui quindi recensiamolo: il romanzo narra le vicende
di Lexi Smart, una giovincella americana che una mattina si sveglia in ospedale
credendo di avere 25 anni, denti da castoro, mani inguardabili e una vita che
va a puttane. Invece scopre di averne 28, di anni, di avere un bellissimo
sorriso, una manicure appena fatta e soprattutto di essere sposata ad un
affascinante giovanotto multimiliardario. Comincia così a capire ce ha avuto un
incidente durante il quale ha perso del tutto la memoria degli ultimi tre anni.
Un bene? Un male? Come ha fatto, da brutto anatroccolo squattrinato a
trasformarsi in un rampante cigno in carriera? Qui comincia la parte
divertente..ovviamente condita da morale perbenista come se piovesse: è sempre
tutto oro quel che luccica?! Ma ovviamente no, cari i miei Capitan Ovvio ..ok
non spoilererò nulla. Leggetevelo quando siete un po’ giu di morale che qualche
risata sicuramente ve la strapperà.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E mi raccomando, godetevi “la vita in stile loft!”</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Voto 6+</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMbLMzhveP-wzZZIH09X8z7HaH0O-e5EL4GwgVnEQfb7-5MTGWVCWQZpXGTNj2FsYQlqUGpuORiMF2xzrx7gxaKGr8tVfTWV7yVpLI5QFNvhzFJcdsvRh3LiK0UQU9QBm6nRRMLQLHuV0/s1600/kinsella.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMbLMzhveP-wzZZIH09X8z7HaH0O-e5EL4GwgVnEQfb7-5MTGWVCWQZpXGTNj2FsYQlqUGpuORiMF2xzrx7gxaKGr8tVfTWV7yVpLI5QFNvhzFJcdsvRh3LiK0UQU9QBm6nRRMLQLHuV0/s320/kinsella.jpg" width="187" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-43268749527435178532013-11-04T12:27:00.002-08:002013-11-04T12:29:10.018-08:00Il bar sotto il mare di Stefano Benni<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“Il nostro quartiere
sta proprio dietro la stazione. Un giorno un treno ci porterà via, oppure
saremo noi a portar via un treno. Perché il nostro quartiere si chiama
Manolenza, entri che ce l’hai ed esci senza. Senza cosa? Senza autoradio,
senza portafogli, senza dentiera, senza
orecchini, senza gomme dell’auto.” La
storia di Pronto Soccorso e Beauty Case</span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“Vorrei morire,
morire, morire, morire ma lo fanno già tutti.” California Crawl<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“-Dice bene signor
diavolo. Tra artisti. E lei, proprio lei mi accusa del peccato di superbia! Ma
esiste arte senza eccesso? Ciò che chiamiamo misura non è forse la pantofola
che infiliamo dopo un lungo viaggio di visioni? Esiste una lingua senza
metafora, un pranzo senza relever, un diavolo senza zanne?” Il più grande cuoco
di Francia<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Avrò letto questo romanzetto almeno due settimane fa ma non
sono riuscita a scriverne la recensione che oggi! Un vero peccato perché l’entusiasmo
che ti lascia una buona lettura purtroppo scema prestissimo. Comunque sia era
da un po’ che volevo leggere un romanzo di Benni e, su suggerimento di un’amica,
un giorno, trovandomi in Mondadori mi
son detta “Bando all’avarizia, spendiamo sti 9 euro”..un piccolo lusso che le
mie povere finanze possono ancora permettersi :D </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non sono una grande fan delle raccolte di racconti..forse perché
penso sia difficile condensare qualcosa di davvero interessante nello spazio di
poche pagine. L’unico autore di fronte al quale mi sono inchinata è stato
Buzzati con i suoi geniali racconti della raccolta La boutique del mistero, dove
ogni storia è una perla. Due su tutti sono La giacca stregata (che potete
leggere <a href="http://www.noveporte.it/florilegio/buzzati.htm">qui</a>) e Inviti superflui (che potete leggere <a href="http://www.chambradoc.it/chaminarEPensar-Classics/invitiSuperflui.page">qui</a>). Quindi ero un po’
prevenuta nei confronti di questo libro ma devo ammettere invece che Benni ci
sa fare: ha un linguaggio che mi piace e mi ha colpito soprattutto quel suo
essere semplice ma andare dritto al sodo, il tutto condito da un’ottima dose di
ironia che non guasta mai.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il romanzo in realtà è una raccolta di racconti, 24, che
corrispondono ad altrettanti personaggi e ad altrettante cifre stilistiche. Mi
spiego: l’antefatto narra di un personaggio, chiamato l’Ospite che vagando per
l’immaginario porto di Brigantes si ritrova a seguire un vecchietto molto distinto con una gardenia all’occhiello
il quale, scendendo delle scalette che portano al mare, scompare sott’acqua.
Nel tentativo di salvarlo l’Ospite si troverà anche lui nel suddetto Bar sotto
il mare. Qui, gli avventori, un gruppo di 24 persone, racconteranno a turno le
storie più stravaganti variando per stile e registro. Penso che la versalità di Benni sia
eccezionale e del tutto credibile. Dalle storie del paese Sompazzo che ci
ricorda Vitali, a Nastassa , il racconto dal finale comico sulle orme dei
grandi russi o a Il più grande cuoco di Francia che rimanda a Maupassant , dall’horror
story alla Poe al giallo di Priscilla Mapple che fa molto Agatha Christie, al
racconto Il destino sull’isola di San Lorenzo che invece mi ha riportato ai
profumi brasiliani di Jorge Amado..insomma una varietà unica e ripeto
assolutamente credibile nel suo genere. Ovviamente non tutti i racconti mi sono
piaciuti ma questo dipende moltissimo dal fatto che era come cambiare libro
ogni volta e che ci sono generi che mi piacciono più di altri. Che dire di più?
Merita assolutamente una lettura e penso che per me Il bar sotto il mare
rappresenti il primo di Benni di una lunga serie. Voto 9</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLrrsqgEVpxwuG7ziH3XzBpZhIDYhK_cGBJnIxoHmAEdMm-V4kD0nhNfNNmx0BXHqgmUHsrnWppSCwrQAOZLz-F1G5vg5U1ZByxKGA-TYNH68w1rP2AyV-Z4DAf7kKqn-SiTz-rH_1Jg4/s1600/bar+sotto+il+mare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLrrsqgEVpxwuG7ziH3XzBpZhIDYhK_cGBJnIxoHmAEdMm-V4kD0nhNfNNmx0BXHqgmUHsrnWppSCwrQAOZLz-F1G5vg5U1ZByxKGA-TYNH68w1rP2AyV-Z4DAf7kKqn-SiTz-rH_1Jg4/s1600/bar+sotto+il+mare.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-87402669686410902002013-10-11T12:57:00.000-07:002013-10-11T13:03:58.404-07:00Distorsioni di Giorgio Tonelli<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Don Tonelli, dopo la sua splendida dichiarazione d’intenti
un po’ joyciana, ha deciso di regalarci una preview della sua raccolta di
racconti: Distorsioni è uno di questi e devo ammettere che tra quelli letti, è
il mio preferito. Se vi interessa dargli un’occhiata lo potete trovare <a href="http://www.1-clickshare.com/1632557316">qui</a> in
pdf; lo scaricate in tre secondi. Vi consiglio caldamente la lettura di Distorsioni se avete intenzione di
leggerne la recensione giacchè non spoilero un bel nulla, fannulloni!</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Superata una piccola spiaggia inizia </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">la salita, sempre più in alto, fino alla cima della scogliera. Lassù il sentiero di sassi lascia </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">spazio a una piccola radura verde. Ci sono delle panche di pietra grezza, senza gambe, </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">adagiate sull’erba. Ci sediamo, con l’alito del mare addosso e le stelle per luci. Siamo sul </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">tetto di Bilbao." </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Paolo</span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Bravò! </i>E’ quello
che penso mentre finisco di leggere uno dei racconti di Tonelli. Un sacco di
gente dice “Eh scrivo” col sorriso sornione di chi si aspetta che tu dica “Quando
mi fai leggere qualcosa?”. Okay, io sono una di quelle curiosone che va
chiedendo in giro ad aspiranti talenti di leggere le loro opere prima, però
devo ammettere che mi son sempre capitate cagate pazzesche. Non che il racconto
di Giorgio Tonelli sia paragonabile alle perle di Buzzati, no, però è una di
quelle letture che riescono (per quanto brevi) a catapultarti in un’altra
dimensione per un po’. Quindi, come il protagonista, anche noi siamo a Bilbao, anche
noi siamo ad una festa erasmus, anche noi siamo sdraiati sugli scogli con un/a
sconosciuto/a, anche noi in terra
straniera assediati da una lingua straniera e in balia degli eventi: fantastico! Questo è uno degli aspetti
positivi della narrazione di Tonelli: in tre parole e quattro aggettivi ti
dipinge il contesto, ti costruisce un’atmosfera. <i>Touchè, </i>io non ne sono capace. Le vicende sono situate su due livelli spazio-temporali
differenti che si intersecano e qui si passa alle note dolenti: ho dovuto
rileggere alcuni passaggi per capire dove ci trovassimo e soprattutto il perché
di determinati dialoghi. E’ un gran bello strumento quando lo si sa usare..
Probabilmente è un effetto voluto dall’autore perché quando si arriva a leggere
il finale diventa tutto più chiaro ma sembra che ci sia necessità di affinare
ancora un po’ la tecnica, forse. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La trama è originale: un giovincello si ritrova nel Paesi
Baschi e conosce una strana India che, complici un paio di bicchieri di <i>tinto de verano</i> , lo convince ad andare
sugli scogli. Le opzioni che vengono in mente ai più sono o un bell’amplesso al
chiaro di luna dove l’importante non è capirsi ma tarellare (vecchi
sporcaccioni, vi ho beccato) oppure lei che gli tira una mazzata in testa, lo
deruba e scappa (io optavo per questa.. sarà che vedo troppe puntate di Hannibal).
E invece, mi dispiace deludervi, ma lei gli racconta una storia e poi si
abbioccano. Il risveglio dovete leggervelo da soli. Personalmente amo le fiabe
quindi la storia che l’india racconta al protagonista per me è una vera e
propria chicca. Unica cosa gli intermezzi del post-avventura rimangono un
pochino fumosi soprattutto nella parte iniziale.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Detto ciò, per quanto io possa essere amica dell’autore, non
avrei mai recensito un racconto che non potesse definirsi tale. Le
caratteristiche del racconto ci sono tutte. Lo stile denota un bel background
culturale e un’esperienza delle più disparate letture: i retaggi maggiori sono quelli del realismo
sporco bukowskiano anche se per me è palese che Tonelli stia cercando di
definire uno stile tutto suo e che non cada nella banalità del plagio.La
proprietà di linguaggio è molto buona e secondo me c’è del talento.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi sento di dare un 6+. Forza e coraggio!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHUNNvPuc3YPafMtkh2C4uBo5EeSMoy5d28XNENdiWYbLyIMZBqg4pw7rmNQF4CD9pr2A2J10crfLyVSd5OqNH5mZka2iHSdJKT8oyORUcrxBEC2hVHAixYMFzXjxiyGIRGmiqCHue23Y/s1600/Bilbao_at_night.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHUNNvPuc3YPafMtkh2C4uBo5EeSMoy5d28XNENdiWYbLyIMZBqg4pw7rmNQF4CD9pr2A2J10crfLyVSd5OqNH5mZka2iHSdJKT8oyORUcrxBEC2hVHAixYMFzXjxiyGIRGmiqCHue23Y/s400/Bilbao_at_night.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Bilbao at night</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-33751312613542318592013-10-10T13:34:00.001-07:002013-10-10T13:43:56.587-07:00#7 Le Boudoir: intervista a Giorgio Tonelli, aspirante scrittore, Parte Prima<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;">Intervista a Giorgio Tonelli, aspirante scrittore, 25 anni</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;">Giorgio Tonelli, nato
a Latisana, in provincia di Udine (suo malgrado), il 17 novembre 1988, si
laurea in Scienze della Comunicazione a Padova. Lavora a Milano per un anno e
mezzo come pr, copywriter e gestore dei social, salvo poi riapprodare al mondo
universitario con una specialistica in Comunicazione Pubblica e d’Impresa. Il
suo obiettivo in questo momento è quello di scrivere una raccolta di racconti e
il suo stile ricorda molto il realismo sporco che ultimamente sembra, tra l'altro, essere tornato alla ribalta.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;">Lettori selvaggi, so che di solito un’intervista contempla
tutta una serie di domande e tutta una serie di risposte in uno scambio di
battute tra due individui. Però, però, però, di rado mi è capitato di fare
un’intervista <i>vis à vis</i> a un mio
conoscente. L’intervista per essere tale e rigorosa, solitamente non avviene
tra due amici che si bevono un caffè e inventarmi domande su cui plasmare le
risposte date nel corso di una conversazione mi sembrerebbe abbastanza
macchinoso e innaturale. E’ per questo che, all’insaputa dello stesso
intervistato, ho deciso di pubblicare qui sul blog un suo flusso di pensieri a
proposito dei suoi obiettivi di aspirante scrittore: come ci siamo detti a
voce, ecco la sua dichiarazione poetica. Ciò che l’intervistato mi ha inviato
in formato Word prima del nostro incontro rispecchia in tutto la conversazione <i>face to face</i> e spero sia per voi
interessante quanto lo è stata per me.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>“</i><i>Allora:
ho iniziato a scrivere al lice<a href="" name="_GoBack"></a>o, senza un motivo
particolare. Probabilmente perché mi piaceva leggere ed ero affascinato dal
mondo della letteratura, quindi mi andava di provare. All’inizio leggevo i
classici: Pirandello (lo scrittore che in quel periodo mi ha colpito di più),
Wilde, Hesse, Orwell, ecc. Scrivevo quindi con uno stile classico e retorico,
per così dire, ed ero dell’idea che ogni scritto dovesse contenere un
messaggio, un significato. Finito il liceo ho praticamente smesso di scrivere,
se non sporadici pensieri o avvenimenti. Non sapevo cosa scrivere né come
scriverlo, quindi né stile né contenuto. Le cose sono cambiate a partire da mie
riflessioni sulla scrittura e da due libri che mi hanno regalato: High Fidelity di
Hornby e La Versione di Barney di Richler. Questi romanzi mi hanno insegnato
che esiste un modo di scrivere più informale e leggero, che può comunque essere
coniugato anche ad avvenimenti spiacevoli, dolorosi e via dicendo. La mia
riflessione mi ha invece portato a pensare che, quando si era al liceo, si
pensava a chi scrive come a una persona dotata di una superiore intelligenza,
sensibilità, ecc. Pensa a Baudelaire: il sacerdote del tempio. Quindi: c’è
Baudelaire, sull’altare, che spiega a noi, stronzi profani, il significato
delle cose. Altra metafora: la visione ottocentesca dello scrittore nella torre
d’avorio che osserva, giudica, spiega. Ora, come puoi notare, l’intellettuale
scrittore è in alto, mentre il resto della gente è in basso. Lui vede, noi no;
lui sa, noi no; lui spiega, noi ascoltiamo. L’idea è che lui abbia il potere, e
il compito, di togliere il velo dalle cose, svelandoci un significato profondo,
ultimo, assoluto. Bene: stronzata! Secondo me non c’è nessun significato
ultimo, né tantomeno mi sento di poter spiegare o peggio insegnare qualcosa a
qualcuno. La letteratura è fatta di storie, e le storie sono storie, nulla più.
Lo scrittore, oggi, è lo sbronzo che trovi al bar e ti racconta: Bukowski.
Scoprendo e divorando Buk questa primavera mi è tornata la voglia di scrivere.
È uno sfogo di creatività, è un lasciare libera la mente, è un’avventura. Io
leggo perché mi piacciono le storie, mi piace quel processo di costruzione
mentale del contesto di una storia, mi piace quando ho un libro sul comodino,
lo apro e lascio libera la fantasia. Scrivo per fare la stessa cosa in prima
persona, con lo scopo di lasciare spazi l lettore perché vi si infili, ci metta
del suo. Credo che lo scopo sia quello di divertire, nel senso etimologico di
“portare altrove”, straviare (sì è dialettale ma rende bene). Parto dal
realismo sporco per edulcorarlo un po’ e metterci in mezzo particolari magici o
surreali. Diciamo che al momento il mio stile è in evoluzione, ma comunque sto
raccogliendo delle storie che vorrei pubblicare in una raccolta che vorrei
intitolare Storie della Paroxetina. Parto da esperienze reali della vita di
tutti i giorni e ci ricamo sopra, ispirato anche da certi film (più che altro
per le scelte di montaggio che vorrei riportare allo scritto: tipo i pezzi
invertiti alla Pulp Fiction). Diciamo che per il momento sto sperimentando e
tutto quello che mi viene in mente cerco di buttarlo dentro.”<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif;">Ho
strutturato l’intervista in due parti perché ho una chicca da proporvi: su
gentile concessione di Giorgio, abbiamo
una succosa anteprima che consiste in uno dei racconti che andranno a far parte
della raccolta con relativa recensione della sottoscritta. Dopo una
dichiarazione d’intenti così, il minimo che potete fare, è dare una sbirciata :)</span><o:p></o:p></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-90787025340573290682013-10-09T05:02:00.000-07:002013-10-09T05:04:18.868-07:00Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°7: Le notti bianche di Fedor Dostoevskij<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“Era una notte incantevole, una di quelle notti che
succedono solo se si è giovani (..)”</span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“E ti chiedi: dove sono mai i tuoi sogni? E scuoti la testa,
dici: come volano in fretta gli anni! E di nuovo ti chiedi: cosa hai fatto dei
tuoi anni? Dove hai sepolto il tuo tempo migliore? Hai vissuto o no?”</span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Rieccoci con i grandi classici: come ribadisco per l’ennesima
volta, non sono un’amante dei russi anzi, a parte Gogol e Bulgakov, più li
leggo e più capisco che l’introspezione non fa per me. Cerco comunque di non
partire mai prevenuta e quindi ho deciso di leggere Le notti bianche di
Dostoevskij, complice la trama un po’ adolescenziale che prometteva di trattare
tematiche più leggere. Ma quando mai. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questo libricino, scritto da un giovane ventisettenne di
nome Fedor Dostoevskij, racchiude tutte le componenti che faranno di lui uno
scrittore immortale e in particolare si concentra sulla figura del sognatore
schilleriano: Le notti bianche narra le vincende di un giovane romantico che
vive di sensazioni e perso nelle sue fantasticherie diurne. Non ha amici, gli
piacerebbe averne ma non osa giacchè ogni contatto sarebbe comunque un
approccio alla realtà che non crede di volere. Una notte però, incontra una
dolce diciassettenne il cui nome è Nast’enka con la quale nascerà una tenera
amicizia cha da parte del giovane si trasformerà inevitabilmente in amore. Le
vicende dei due ragazzi si distribuiscono su un arco temporale di 4 notti e i
due arriveranno a un tale livello di confidenza e amicizia che questo
implicherà il raccontarsi reciprocamente le proprie vite. Ma perché le notti? E perché bianche? No, non
si tratta della commercialata milanese che prevede iniziative di dubbio gusto
culturale e negozi aperti fino all’1 di notte. Si tratta di un evento ben più
romantico e spettacolare: una vera e propria chicca che vi do. Quest’opera
prende il nome dal periodo dell’anno noto per l’appunto col nome di <i>notti bianche</i>, in cui nella Russia del
nord, inclusa la zona di San Pietroburgo, il sole tramonta dopo le 22 (Santa
Wikipedia). Quindi svolgendosi tutto alla luce del sole, non è strano che due
giovani si trovino a parlare su una panchina anche a inizio Novecento.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Detto ciò, la trama è talmente sottile e appesa a un filo
che il raccontarvi altro implicherebbe sicuramente un bello spoiler (per i
quali in passato mi avete già bacchettata). I più svegli di voi e soprattutto
quelli più avvezzi alla lettura dei romanzi russi avranno già capito che per il sognatore schilleriano non può esserci
lieto fine: come potrebbe esserci se il protagonista da sempre vive negando la
realtà e rifugiandosi nel sogno? Interessanti
sono alcuni riflessioni che ho trovato sul web, cercando di capirne di più a
questo proposito: il mondo del fantastico e dell’illusorio in questo caso
vengono visti come il Male, giacchè impedisce al giovane di fruire degli
aspetti reali della vita. Il che è un peccato perché come sappiamo spesso la vita reale superano in bellezza la nostra
immaginazione.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vi lascio quindi con uno dei pensieri con cui il
protagonista chiude il romanzo: “.. un intero attimo di beatitudine! Ed è forse
poco seppure nell’intera vita di un uomo? (..)”</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voto 6+</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg3dzqOQsV9Y94BhigNPVmf1V4xpptYiS0Qv3eqwOdNulJZ3NccDdB2Sn5JG3LUxm_tGQ5AfDBVIbbB-f-h9DdHZTJcw4fdf4i26woe-4Yxnsdqlv9O-iL_7IHzUEnn8CIPQ9EW4nLAUQ/s1600/notti+bianche.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg3dzqOQsV9Y94BhigNPVmf1V4xpptYiS0Qv3eqwOdNulJZ3NccDdB2Sn5JG3LUxm_tGQ5AfDBVIbbB-f-h9DdHZTJcw4fdf4i26woe-4Yxnsdqlv9O-iL_7IHzUEnn8CIPQ9EW4nLAUQ/s320/notti+bianche.jpg" width="186" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-46343334679754568532013-10-07T13:44:00.001-07:002013-10-07T13:45:52.942-07:00Soffocare di Chuck Palahniuk<div class="MsoNormal">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>“Chi dimentica il
passato è condannato a riviverlo” la Mamma<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>“L’irreale è più
potente del reale. Perché la realtà non arriva mai al grado di perfezione cui
può spingersi l’immaginazione. Perché soltanto ciò che è intangibile, le idee,
i concetti, le convinzioni, le fantasie, dura. Le pietre si sgretolano. Il
legno marcisce. La gente, bè… la gente muore. Ma le cose fragili, come un
pensiero, un sogno, una leggenda, durano in eterno.” Victor Mancini<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Amici, era da un po’ che non scrivevo una delle mie
recensioni. Diciamo che è stato un periodo impegnativo e diciamo anche che non
sto trovando letture stimolanti. Ho ancora da finire di leggere ZeroZeroZero di
Saviano, Lui è tornato di Timur Vermes e tutta una serie di Live della Newton Compton
ma, complice il periodo, mi risultano ostici. Vabbè, son convinta che “ogni
libro a suo tempo”. Mi è capitato spesso di rimandare la lettura di diversi
tomi salvo poi divorarli dopo qualche mese.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma veniamo a noi. Nel mare di letture che volevo fare, c’era
sicuramente qualcosa di Chuck Palahniuk. Ho scaricato sul mio ebook alcuni dei
titoli più famosi per farmi un’idea su quest’autore e in verità, vi dico che un
romanzo solo non basta ad esprimere un giudizio completo, ovviamente..ma mi sto
attrezzando. Su consiglio di un amico leggerò sicuramente Gang bang.</span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Soffocare: già dal titolo questo romanzo è tutto un programma. Uno, non leggendo né trama
né niente, si immagina la storia di un serial killer che soffoca le sue vittime
armato di sacchetti di plastica. Ebbene, no, non parla di questo. Soffocare
parla delle vicende di Victor Mancini, un sesso dipendente di 23 anni che lavora
come comparsa nella simulazione di un<span class="apple-converted-space"> </span>villaggio del 1700; Purtroppo Victor
deve occuparsi anche della ex hippie-madre morente. Rinchiusa in un istituto
mentale da 3000 dollari al mese, il ragazzo deve escogitare un modo per far
soldi e ne trova uno davvero inusuale: va
in un ristorante e, fingendo di soffocare, si fa salvare ogni volta da una
persona diversa. Una volta creato il legame di salvatore-salvato, le persone in
questione, sentendosi responsabili per lui, gli inviano del denaro che lui
prontamente utilizza per mantenere sé stesso e sua madre.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">No, il protagonista non è
un santo..ma nemmeno uno stronzo. Quando vaga per l’istituto mentale allevia le
pene dei degenti assumendosi tutte le colpe che questi, nel loro delirio
senile, tendono ad attribuirgli scambiandolo per il fratello pervertito o per
il vicino sporcaccione. Il problema è che Palahniuk vuole che il lettore venga
disgustato dalle vicende del giovane. Scene di sesso private di qualsiasi
sentimento o passione, scene di vita
vagabonda con una madre hippie fatta come una mina di non si sa bene quale
droga, insulti gratuiti al giovane protagonista. Non so, non ho trovato così
geniale questo romanzo. E’ sicuramente qualcosa di nuovo, una boccata di aria
fresca dall’ansia che mi pervade ogni volta che entro in Mondadori per colpa di
tutta quella merda <i>young adult</i>
(passatemi il francesismo) ma non è nulla che non abbia già letto. Insomma,
letto Bukowski, merda, sesso e altre vicende tipicamente umane e descritte con
un linguaggio moderno e senza peli sulla lingua, non mi scandalizzano più. <o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Apprezzabile comunque il
finale a sorpresa e questa sospensione tra realtà, ricordi e grottesco che, da
quel che mi dicono, sia una caratteristica dominante nei romanzi di Palahniuk.
Credo proprio che leggerò un altro paio di opere di questo autore. Mi ha
incuriosito abbastanza!<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> Il mio voto è 6 e 1/2</span><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 14.4pt; margin-bottom: 6.0pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 4.8pt;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjktOyEhUbjnCwkIYNnxhTrlKTAgZlQlwBAYhnBxtwzSopBstnZpYFH1bu7W5wrxCtxfQfQStVNy2mQjd__gdIBhWHTpyI3wUtm786b8LNt4_pc4liEyCl_Hf8NwwmY1RBTD8O7iww2jyA/s1600/SOFFOCARE.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjktOyEhUbjnCwkIYNnxhTrlKTAgZlQlwBAYhnBxtwzSopBstnZpYFH1bu7W5wrxCtxfQfQStVNy2mQjd__gdIBhWHTpyI3wUtm786b8LNt4_pc4liEyCl_Hf8NwwmY1RBTD8O7iww2jyA/s320/SOFFOCARE.jpg" width="237" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 14.4pt; margin: 4.8pt 0cm 6pt; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-91109933980777388422013-09-16T09:41:00.000-07:002013-09-16T09:41:05.969-07:00Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°6: Cuore di cane di Michail Afanas'evič Bulgakov<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;"> "</span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;">Col terrore non si ottiene nulla da nessun animale qualunque sia il suo grado di sviluppo</span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;">. </span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;">L'ho sempre affermato</span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;">, </span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;">lo affermo e lo affermerò sempre</span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;">. </span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;">È inutile credere di poter fare qualcosa</span><span style="background-color: white; color: #444444; line-height: 12.800000190734863px;"> con il terrore." </span></span><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 12.796875px;">Michail Afanas'evič Bulgakov</span></span></i><br />
<i><span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 12.796875px;"><br /></span></span></i>
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 12.796875px;">Non sono mai stata un'amante degli animali, credo di avervelo già detto. Non perchè io abbia qualcosa contro, semplicemente non me ne sono mai occupata. Questo romanzo però mi ha incuriosito e come al solito a 0,99 cents vale la pena ampliare i propri orizzonti. L'ho comprato anche perchè avendo abbondantemente apprezzato "Il Maestro e Margherita", ero curiosa di scoprire cosa avesse ancora da dirci il buon vecchio Bulgakov. Amo la scrittura surreale di quest'uomo e mi piace il fatto che pensasse fuori dal coro già a inizio '900. </span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 12.796875px;">La trama narra le vicende in prima persona di Pallino, un cane randagio che viene raccolto per strada da uno scienziato. Questi trasformerà Pallino in un uomo e dunque viene da chiedersi se la creatura col corpo di uomo e l'anima di cane sia più simile a una bestia o a un essere umano. Qui ci viene in aiuto la quarta di copertina che ci rivela che ".. non è la bestia a diventare più nobile, è lo spirito umano ad abbassarsi al livello canino". Lo scienziato che commette questo abominio nel nome del progresso capirà a sue spese il danno perpetrato a scapito e di Pallino e della sua stessa vita. Un cane randagio che da mite e umile diventa una vera e propria bestia senza regole: l'essere diventato un essere umano diventa un passepartout nella società russa e le castronerie riguardo a cittadinanza, diritto di voto (a un ex cane!) etc sono tematiche quantomai attuali in questo momento, simbolo di quella politica affamata che maschera con finto buonismo un'assoluta indifferenza al buonsenso comune. Questa constatazione, diciamocelo, i più cinici tra noi se la potevano ampiamente già immaginare. Bulgakov è un maestro nel tirar fuori dalle situazioni più grottesche e surreali, una spietata satira della Russia della rivoluzione e dei suoi protagonisti. Ne ha per tutti: dal portinaio al salumiere, dal politico al contadino.. ma quella che Bulgakov fa, non è solo satira fine a sè stessa, quel sarcasmo acido di chi non ha mai soluzioni, bensì è un modo come un altro per spingere le persone a pensare al proprio comportamento. E' proprio vero che ciò che troviamo di così biasimevole negli altri, rischia di passare inosservato qualora si sia a propria volta la persona presa in esame. Un libricino così piccolo ma così denso merita senz'altro una lettura. Inoltre, contestualizzando questo testo, era davvero inusuale che si desse ragione e pensiero ad un cane randagio agli inizi del '900. Consigliato!</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="line-height: 12.796875px;">Voto: 7 1/2</span></span><br />
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><span style="line-height: 12.796875px;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP54vwdeSykPpzHAPi25PZGXx6RfVbCihpws2_I9OyWIrfheGQltRzbRy3KbsGYDdV5X3v6zmpzDqZhkzRx4Gm8AQh8PoeExwqTaoIsYw9EqQU1Ofs060B-EHjOarOMcpKh4kAFMqDBfc/s1600/cane-vestito-sera-300x299.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP54vwdeSykPpzHAPi25PZGXx6RfVbCihpws2_I9OyWIrfheGQltRzbRy3KbsGYDdV5X3v6zmpzDqZhkzRx4Gm8AQh8PoeExwqTaoIsYw9EqQU1Ofs060B-EHjOarOMcpKh4kAFMqDBfc/s1600/cane-vestito-sera-300x299.jpg" /></a></div>
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><span style="line-height: 12.796875px;"><br /></span></span>Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-46713282529725900712013-09-08T03:40:00.001-07:002013-09-08T03:40:31.262-07:00#6 Le Boudoir: intervista alle Pantere Velasca, duo rapper<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Intervista a Filow Raine e Zoo del Rio, in arte Pantere
Velasca, rappers</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Mi ha sempre incuriosito il mondo del rap: soprattutto qui a Milano, dove pare che emergere sia più facile rispetto ad altre città italiane. Chi meglio delle Pantere Velasca per accompagnarci nel tour di questo mondo sommerso? Rapper milanesi con anni di esperienza alle spalle. Conosciamoli insieme!</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Ciao ragazzi, benvenuti a Le Boudoir, il piccolo spazio che
abbiamo aperto per le personalità emergenti. Grazie per aver accettato
l’intervista: c’è molta curiosità su un mondo molto spesso sommerso per i non
addetti ai lavori, quello del rap. Iniziamo subito:</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="1" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Le info che abbiamo su di
voi sono piuttosto stringate: che ne dite di presentarvi per quelli che
ancora non vi conoscono?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Cominciamo col dire che oltre ad essere legati dalla musica
e dal gruppo, siamo soprattutto due amici, due fratelli. Ci conosciamo ormai da
dieci anni (se non di più!) e quello che ci ha uniti sin dall’inizio è la
passione e il senso d’appartenenza verso la cultura hip hop. Quando eravamo più
“pischelli” il rap in Italia non era il fenomeno mainstream che è al momento e
quindi a sedici anni gli unici in compagnia che vestivano Karl Kani e pantaloni
con 10 taglie in più rispetto alle nostre eravamo noi due. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="2" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Parliamo un po’ del vostro percorso formativo: sappiamo che prima
facevate parte di una formazione chiamata Fluido 4/4. Perché questo
cambiamento? <o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Il pre-Pantere ha appunto il nome di Fluido 4/4, gruppo
composto da noi due con l'aggiunta al
terzo microfono di Rajah e alle produzioni Dj Pitt. Il gruppo era nato verso il
2006 e nel 2008 pubblicammo un album dal titolo "Radici che non
bruci", grazie al quale abbiamo avuto la possibilità di esibirci su
moltissimi palchi in giro per l'Italia. Negli ultimi anni abbiamo continuato a scrivere,
registrare e pubblicare canzoni sotto il nome di Fluido 4/4, anche se del
gruppo iniziale gli unici rimasti eravamo noi due. Quando la primavera scorsa
abbiamo iniziato a raccogliere il materiale per lavorare ad un album, abbiamo
sentito l’esigenza di darci un’identità unica, che fosse nostra. Per questo
abbiamo deciso con molta difficoltà di morire come Fluido 4/4 e rinascere sotto
il nome di Pantere Velasca. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="3" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Com’è che si comincia? Come vi siete avvicinati a questo genere
musicale?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Filow Raine: la
prima volta che ho sentito del rap è stato quando mi hanno regalato una
cassetta musicale registrata in casa e sopra erano incisi pezzi storici di
gruppi come gli House of Pain, Cypress Hill e Public Enemy. È stato amore a
prima vista, anzi a primo ascolto! Da lì in poi è stata una ricerca continua,
avevo bisogno di sapere da dove arrivasse quel genere, cosa dicevano i rapper
nei loro testi e cosa ci fosse dietro. Dietro c’era l’Hip-Hop, la cultura</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Zoo del Rio: io mi
sono avvicinato in maniera trasversale. Sono stato colpito in primis dai
graffiti e le tag. Quando andavo a scuola l’autobus era pieno di tag, sempre
fresche e sempre nuove e anche io volevo lasciare il mio nome. Così con alcuni
compagni di scuola iniziammo a girare su tutti gli autobus e metro in zono,
passando interi pomeriggi in giro, solo per lasciare una tag dopo l’altra. E’
stato quando ho conosciuto Filow che mi sono avvicinato alla scrittura e le
rime.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="4" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Quand’è che vi siete detti “Bene, questo è quello che voglio fare
nella vita: il rapper”? C’è stato un episodio in particolare che vi va di
ricordare insieme a noi?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Non esiste un episodio che ti fa dire ok, è questo che
voglio fare. E’ la passione verso qualcosa che ti spinge a farlo. Se invece ci
domandassi cosa ci spinge a continuare a farlo, beh, la risposta sarebbe
semplice. La voglia di esprimersi, creare canzoni per descrivere e urlare
quello che hai in testa in quel momento. Realizzare di fare qualcosa che rimane
inciso per sempre.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="5" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Pantere Velasca: un nome particolare. Ci spiegate da cosa deriva?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Cercavamo un nome che fosse unico, che per quanto potesse
essere strano, potesse scatenare nelle persone l’interesse a dire ma che cazzo
di nome è questo.<b> </b>Bene, questa
unicità l’abbiamo trovata in Pantere Velasca. Per noi il nome del gruppo
richiedeva un simbolo di forza, la Pantera, ed un simbolo della città da cui
proveniamo e abbiamo preso in prestito Velasca, dalla Torre.</i><b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="6" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Il 23 Maggio è uscito il vostro primo album, “Polvere al vento”:
cosa ci avete messo in questo cd? A cosa si riferisce il titolo?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>In questo album c’è tutta la passione che abbiamo nel fare
questa cosa, il rap, <st1:personname productid="la musica. Abbiamo" w:st="on">la
musica. Abbiamo</st1:personname> curato ogni minima cosa, scrivendo i testi a
4 mani e scegliendo accuratamente le produzioni. Abbiamo concepito questo album
partendo dal presupposto che doveva essere il nostro biglietto da visita al
pubblico, e per questo doveva raccontare la nostra storia e le nostre
esperienze.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Il titolo è stato scelto in corso d’opera. Polvere al Vento
rappresenta la voglia di lasciare un segno di noi e del nostro passaggio in
questa vita, perché polvere eravamo e polvere torneremo. E' anche una critica a
chi perde l’intera vita alla ricerca del successo e di una qualche affermazione
nella scala sociale e non si sofferma ad apprezzare le cose semplici della
vita. Alla fine sono queste che contano. Se muori ricco ma senza nessuno amico
al tuo fianco, hai vissuto inutilmente. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="7" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Ogni disco di solito ha un target: qual è quello di questo album?
A chi volete che arrivino le vostre tracce?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Bella domanda! Sicuramente il target di questo genere musicale
sono ragazzi che vanno dai 13 ai 18 anni per lo più. Noi abbiamo cercato di
scrivere qualcosa che arrivasse anche ai nostri coetanei, fare qualcosa che
anche uno di 30 anni o 40 anni potesse ascoltare, per questo l’album ha delle
tracce molto diverse tra loro, sia per tema affrontato nelle liriche sia per
produzione musicale ma che nell’insieme è risultato amalgamarsi molto bene.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="8" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Qual è la traccia alla
quale tenete maggiormente o meglio riuscita? Perché?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Filow Raine:
personalmente sono legato a “Mani”. Il tema della canzone mi girava in testa da
un bel po’ e quando l’ho proposto a Zoo gli è piaciuto molto. <span style="background: white; mso-bidi-font-family: Arial;">L’idea era quella di
scrivere una canzone che parlasse dei gesti che una mano può compiere era
un’idea. Il ritornello racchiude il senso della canzone stessa, dove vengono
appunto analizzati i gesti che si possono compiere con le mani, da quelli più
infimi e meschini (come usare violenza sulle donne), a quelli più innocenti
come la carezza di una mamma al proprio figlio.<o:p></o:p></span></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span style="background: white; mso-bidi-font-family: Arial;">Zoo del Rio</span><span style="background: white; mso-bidi-font-family: Arial;">: per me Velasca, perché è
una di quelle canzoni che se avessi sentito in radio avrei detto, Cazzo! Mi
piace perché ha un sound più vecchia scuola.</span></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: white; mso-bidi-font-family: Arial;"><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></span></div>
<ol start="9" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Complimenti per il simbolo scelto, una pantera: ha una grafica
molto accattivante. Riprende la tecnica dell’old school tattoo art. C’è un
qualche riferimento particolare o è una scelta puramente estetica?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Wow! Con questa domanda siamo stati colpiti e affondati.
Dici bene, la tecnica del usata per il logo del gruppo ricorda molto la old
school dei tattoo. Non a caso abbiamo scelto e cercato uno che secondo noi è
tra i migliori e particolari tatuatori in Italia e stiamo parlando di Luca
Font. Consigliamo vivamente a chiunque stia leggendo di cercare le sue
creazioni. Grazie a lui siamo riusciti ad avere un logo che raffigurasse una Pantere
ma che non fosse banale e che non riprendesse i tratti delle pantere dei
movimenti politi e studenteschi o ancora peggio della police. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Il nome doveva essere unico così come il simbolo! </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="10" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Penso che ognuno nella propria vita abbia personalità importanti
alle quali ispirarsi: chi ha ispirato voi? C’è una traccia o una canzone
che ripercorre la vostra vita?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span lang="EN-GB">Filow Raine</span><span lang="EN-GB">: Nas nella canzone N.Y. State of Mind diceva
così: “I never sleep, cause sleep is the cousin of death”. </span>Questa frase
mi ha folgorato, tanto da essermela tatuata sul braccio. Non posso dormire,
perché se dormissi morirei. Quando sono giù, quando qualcosa non va, mi
ritornano in mente queste parole e mi motivano a fare sempre di più. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Zoo del Rio: lo
sai, noi sogniamo libertà ma alla fine siamo in gabbia esce <st1:personname productid="la rabbia. Non" w:st="on">la rabbia. Non</st1:personname> sai, se
siamo tutti figli del destino o se il destino te lo fai. Questa lo diceva Inoki
nella sua canzone “In Volo” e si spiega da sola.</i><b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="11" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Parlateci un po’ della scena rap milanese attuale: com’è? E’
difficile emergere in una realtà del genere?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Al momento la scena è bella attiva, escono sempre cose nuove
e volti nuovi, qualcosa di figo e altre cose che sono delle cagate, a Milano
così come in tutta Italia. Molto spesso si pensa che se sei di Milano hai molte
più possibilità di emergere ma in realtà non è così perché c’è molta più
concorrenza e contano molto le amicizie e le leccate di culo. </i><b><i> </i><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></b></div>
<ol start="12" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Quali sono i progetti attuali/futuri?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Stiamo lavorando ad un ep da mattere in freedownload per la
fine dell’anno e c’è in cantiere un secondo album ma non sveliamo niente.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="13" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Che consigli dareste ai ragazzi che vogliono avvicinarsi a questo
genere musicale?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>L’unico consiglio che ci sentiamo di dare è di ascoltare
quanta più roba possibile e cercare di creare una propria identità nel flow</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="14" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Domanda di rito per gli intervistati di Born to be Wilde: libro
preferito? Perché?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Filow Raine:
Conversazione in Sicilia di E. Vittorini è sicuramente il mio libro preferito,
perché affronta il time del “viaggio” nel senso più profondo del termine.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Zoo del Rio:
confesso di non essere un grande lettore, posso dirti che mi piacciono molto i
romanzi di Edward Bunker.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="15" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Il sogno nel cassetto?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Filow Raine:<b> </b>Vivere facendo musica.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Zoo del Rio: Non
dover lasciare i sogni nel cassetto.</i><b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="16" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Dove sarete tra 10 anni?<o:p></o:p></span></b></li>
</ol>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Filow Raine:
sicuramente a New York</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Zoo del Rio: se
Filow mi ospita sarò anche io a New York. Ahahahahahaha!</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<ol start="17" style="margin-top: 0cm;" type="1">
<li class="MsoNormal"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Salutateci con una strofa del vostro album:</span></b></li>
</ol>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Siamo polvere al vento, nulla di più di questo,</i></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Polvere al vento, non si può vivere in eterno. </i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Siamo nati per lasciare un segno, come le stelle nel
firmamento</i></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Siamo polvere lasciata al vento.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>E anche per oggi è tutto: vi lascio con il singolo "12 rintocchi". Enjoy!</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/A_rNR2LimGk/0.jpg" height="266" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/A_rNR2LimGk&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/A_rNR2LimGk&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKjQiHEbl2vknl_Wfa7I7cEAS8HxBS1fxYpGosEH7TmMwdj8ixr8G68pLzl86dTOZZlkzfRRkDz8EYYB8SzXd8vk3NtJcIQoFIFU6psY23AbwLE-TRv4WcUc-DW3FThHm7yugHpPdQG6I/s851/pantere+velasca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKjQiHEbl2vknl_Wfa7I7cEAS8HxBS1fxYpGosEH7TmMwdj8ixr8G68pLzl86dTOZZlkzfRRkDz8EYYB8SzXd8vk3NtJcIQoFIFU6psY23AbwLE-TRv4WcUc-DW3FThHm7yugHpPdQG6I/s640/pantere+velasca.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-82278674733058666852013-09-08T03:35:00.000-07:002013-09-08T03:37:55.202-07:00Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°5: La signora delle Camelie di Alexandre Dumas<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">Qual cosa è più triste che la vecchiaia del vizio, soprattutto nella donna? Non porta in sé dignità e non ispira curiosità alcuna."</span></span></i><br />
<i><span style="background-color: white; line-height: 18px;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"É vero, peró, che ci sono degli incontri di un attimo che valgono piú della corte di un anno intero'' Alexandre Dumas</span></span></i><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando ho visto che nel catalogo Live dei Newton Compton era apparso La Signora delle Camelie indovinate a cosa io abbia mai pensato...nemmeno io credevo di essere tanto colta: mi è venuta mente la celeberrima scena de La Traviata con Pavarotti interprete di Alfredo che canta a Violetta "che gelida manina. se la lasci riscaldar..". Ora, chi di voi non ha un'infarinatura di lirica o comunque non si interessa a questo genere di musica si dirà "e questo che c'entra?!". Amici, questo c'entra eccome perchè il libretto de La Traviata è stato ispirato dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio), ricalcandone la trama. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ma veniamo a noi: ovviamente non potevo perdermi questo libricino a soli 0,99 cents poichè riunisce alcuni degli elementi che mi fanno comprare romanzi un pochino disdicevoli come La fiera delle vanità, Le relazioni pericolose e via dicendo: storie d'amore impossibile, donne di malaffare, cuori puri, ambientazione ottocentesca, gossip, serate mondane presso teatri, ricchi abiti lunghi...insomma, checcevoletefà, mi appassiono di robette semplici, io.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La trama? Il romanzo narra della difficile e infelice storia d'amore tra Margherita Gautier, la cortigiana più bella e famosa dell'epoca e Armando Duval, giovane poco facoltoso. I problemi che riscontra questa love story sono quelli che si possono facilmente immaginare: gelosia, problemi economici, incomprensioni, stili di vita differenti.. Non sto qui a spoilerare uno schema narrativo già visto, se vi interessa leggetevi questo libricino.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il giudizio che do a questo romanzo è positivo: amo lo stile dei Dumas in generale e bisogna rendere solo onore a due dei più grandi contributori della letteratura francese. Ovviamente l'originalità delle trame di Dumas figlio rispetto a Dumas padre è incomparabile. La pecca di Dumas figlio è il riproporre il clichè già visto della meretrice dal cuore puro che tenta di espiare i suoi peccati grazie all'amore per un giovane semplice che si, bello, romantico ma un po' di pepe ci voleva. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quanto alla caratterizzazione dei personaggi, a mio modesto parere, non ci siamo..c'è un'ottima descrizione fisica dei protagonisti ma dal punto di vista del carattere manca qualcosa. Sarà che ormai, piacendomi questo filone in maniera esagerata, io abbia letto talmente tante storie simili a questa che ho termini di paragone abbastanza alti coi quali confrontare questo romanzo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi piace come al solito l'espediente del narratore interno: ci permette di scoprire i fatti in compagnia delle opinioni e delle supposizioni di un terzo che a fine romanzo è come se fosse diventato nostro amico. Questa maniera di strutturare il filo conduttore del romanzo la ritroviamo anche in Sherlock Holmes e nei racconti di Lovecraft e davvero, mi piace moltissimo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tutto sommato è stata una lettura molto piacevole e le riflessioni del narratore interno molto interessanti. Dumas ci lascia qualche citazione da annotare e questo è sempre un ottimo motivo per leggere un libro.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voto: 6 1/2</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEjt1KmMQcLGbrv3hy-7WbCQZ-wPzk6Lh0xLCqHxxcu0Ul4Y5qh8bH1QUxRETaGN0yuQEHDFrmngf5pBfM6tDzujw1ghYZkxkI66yHiqagZ6_OkIJRcn0we8DXbon8IjzG8Zqwx3XkxhE/s1600/978-88-541-5455-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEjt1KmMQcLGbrv3hy-7WbCQZ-wPzk6Lh0xLCqHxxcu0Ul4Y5qh8bH1QUxRETaGN0yuQEHDFrmngf5pBfM6tDzujw1ghYZkxkI66yHiqagZ6_OkIJRcn0we8DXbon8IjzG8Zqwx3XkxhE/s320/978-88-541-5455-1.jpg" width="190" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-34645175011060399942013-09-07T13:52:00.000-07:002013-09-07T14:04:41.662-07:00Macchianera Italian Award 2013<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;"><i>"Siiii puòòòò faaaareee"</i></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;"><i>Frederik Frankestein, Frankestein Junior</i></span><br />
<span style="font-size: small;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjen5ox4AFeUZKzLPsP2Z0mPlXBLA5cv7AAJ54r7gmUDIqtbKwF2tTlrRvAJwh5Xw_jnwlNkM4_YPLfUu3et6uawMym7TR4hcjQKjsk2VrtfIAVwWrSoQRJViCnwbxW79Kqm_XBXZ2IKLk/s1600/Mastro-7-Macchianera-Blog-Award-225x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjen5ox4AFeUZKzLPsP2Z0mPlXBLA5cv7AAJ54r7gmUDIqtbKwF2tTlrRvAJwh5Xw_jnwlNkM4_YPLfUu3et6uawMym7TR4hcjQKjsk2VrtfIAVwWrSoQRJViCnwbxW79Kqm_XBXZ2IKLk/s1600/Mastro-7-Macchianera-Blog-Award-225x300.jpg" /></a></i></span></div>
<span style="font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: small;">Ciao Lettori Selvaggi! Lo so che probabilmente vi siete sentiti abbandonati o avete pensato che mi fossi stufata di scrivere qui sul blog: errore. Sono più carica che mai e pronta con mille nuove recensioni: Il corsaro nero, La signora delle camelie, Le notti bianche, Zero zero zero..e chi più ne ha più ne metta ma per ora procediamo con calma per non far confusione. Volevo informarvi del fatto che Born to be Wilde è inaspettatamente stato nominato tra i dieci finalisti in gara per i <a href="http://www.macchianera.net/2013/05/24/mia13-macchianera-italian-awards-2013-1-prima-scheda-di-votazione-il-red-carpet/">Macchianera Italian Award 2013</a> nella categoria Miglior sito letterario. Incredibile vero? Per me sicuramente si, non credevo mi voleste così bene.. non sto a dirvi quale soddisfazione sia per me rientrare in questa classifica dopo nemmeno 6 mesi di attività (se così possiamo definirla). Non mi prendo assolutamente il merito di questo traguardo nè credo di averne il talento necessario perciò devo tutto a voi che credete in me così tanto. Questo quindi è un post che scrivo sia per ringraziarvi umilmente per avermi accordato la vostra preferenza letteraria e, visto che ci siamo, per rinnovare l'invito a votare Born to be Wilde per le finali che si terranno a Rimini il 20 settembre. Vi ricordo che potete votare questo blog sino al 19 settembre sera. Che altro dire? Sarebbe un sogno che si realizza :)</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Vi lascio il link <a href="http://www.macchianera.net/2013/05/24/mia13-macchianera-italian-awards-2013-1-prima-scheda-di-votazione-il-red-carpet/">qui</a> per votare me o chiunque vi piaccia oppure potete direttamente compilare il form qua sotto. Comunque vada, sarà un successo!</span><iframe frameborder="0" height="10200" marginheight="0" marginwidth="0" src="https://docs.google.com/forms/d/1MKYW8ZxnrTx1NVKCjstOVFeC83fL3R4IYyKCe_qQkRM/viewform?embedded=true" width="760">Sto caricando…</iframe> </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Keep on dreaming!</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-71156149245478925612013-07-01T12:20:00.001-07:002013-07-01T12:21:58.426-07:00Altri libertini di Pier Vittorio Tondelli<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho sempre avuto la voglia di leggere “Altri libertini” di
Pier Vittorio Tondelli, sin dai tempi della ri-edizione del 50esimo Feltrinelli. Mi ha sempre
ispirato: un po’ perché racconta la generazione degli anni ’70, quella
generazione di cui si racconta sottovoce, quella generazione che la voglia di
vivere noi degli anni ‘80/’90 ce la sogniamo, quella generazione che non aveva
paura di scendere in piazza con in testa un ideale, quella generazione che De
Andrè e Battisti se li è goduti..un po’ perché rappresenta la descrizione della
gioventù emiliana a cui Ligabue (mio mito) sente di appartenere. Al centro
delle vicende Reggio Emilia e Correggio come luoghi di morte e rinascita
intellettuale.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vi dirò, all’inizio, con questo stile un po’ così, con
queste scelte lessicali un po’ così, non riusciva a prendermi molto ma mano a
mano che procedevo nella lettura mi sono affezionata a questo stile di vivere
così diverso dal mio, a questi miti che io posso solo leggere su Wikipedia. E’
stato come tuffarsi nel passato di qualcun altro e rendersi conto che davvero
alcuni son più fortunati degli altri perché fanno la storia e nemmeno se ne accorgono. Mi ha ricordato per un breve
momento “Noi, ragazzi dello Zoo di Berlino” per la voglia di vivere e il
malessere dei ragazzi protagonisti. Il
sapore che lascia in bocca è agrodolce: non aspettatevi lieti fini né affezionatevi
troppo ai personaggi.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> I racconti sono
sequenze di vita degli altri e Tondelli sembra farci scorgere quello che è
stato, come dal buco di una serratura, in maniera furtiva, e quindi non ci dà
il permesso di rimanere lì a vedere come và a finire. Ho davvero poco da dire
su questo romanzo che altri non è che una raccolta di pezzi di vita, di
racconti, di gente forse davvero esistita: è per questo motivo che ho deciso di
estrapolare alcuni brani e di farveli leggere cosicchè possiate decidere da voi
se questo libro merita di esser letto. Detto ciò, il mio voto è un 7, ma solo perché
in alcuni passaggi è davvero triste, e se siete già malinconici non ve lo
consiglio. Non me ne vogliate ma, almeno questa volta, il mio compito finisce
qui. Buona lettura!</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Brani tratti dal racconto “<i>Viaggio</i>”</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“E allora sembra che
piano piano tutto passi, ma si sa bene che non basta dire due parole o
inventare uno scherzetto o fare una rima sciocca, e che quando uno ci ha i
cazzi suoi, be’ sono veramente suoi, non c’è da fare un cazzo, manco gli stoici
gli epicurei o i filosofi, niente. Non si può impedire a qualcuno di farsi o
disfarsi la propria vita, si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono
di nessuno, nel bene e nel male.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“Caro Dilo, ti lascio che
sono stato tanto bene assieme a te come mai mi era accaduto e non importa che
ora ti dica quanto ti ho amato e ti amo, perché sai benissimo che non appena
riguardi a quello che siamo stati, li trovi facilmente i segni del nostro
amore. Sono tutti lì che dicono ciao a me che me ne vado perché proprio non ce
la faccio a immaginarmi il tempo dello squagliamento e del deterioramento, con
te che arriverai qui e comincerai a cancellare tutto e io non voglio che si
apra la battuta di guerra, tutti e due lasciati a stracciare le belle cose che
siamo stati, c’è solo tristezza quando si finisce una storia come la nostra,
lasciamola dunque così, io non voglio infierire.”<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Brano tratto da<i> “Autobahn”</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“Ma ci son notti o pomeriggi
o albe o anco tramonti, anche questo dovete imparare, che succede il Gran
Miracolo, cioè arriva su quel rullo l’odore del Mare del Nord che spazza le
strade e la campagna e quando arrivi senti proprio dentro la salsedine delle
burrasche e dell’oceano, e persino il rauco gridolino dei gabbiani e lo
sferragliare dei docks e dei cantieri e anche il puzzo sottile delle alghe che
la marea ha gettato sugli scogli, insomma ti arriva difilato lungo questo
corridoio l’odore del gran mare, dei viaggi, l’odore che sento adesso come un
prodigio e che sto inseguendo sulla mia ronzinante cinquecento con su gli
scoramenti e dentro tanto vino e in bocca tanta voglia di gridare. Sono sulla
strada amico, son partito, ho il mio odore a litri nei polmoni, ho fra i denti
la salsedine aaghhh e in testa libertà.”</span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR9AoTjc0sguZwrjCZvXlidz25XpAnE2jMbKjz-0KxJYqcE3j1Uun5t3NwlVTNWZHZwFkXIaOtK8T5rtWeeoyYp1RImjy2lRk9SZZ486pOAaJs5QZix8GsYvh3RoatFxo32aJZohIXFzA/s433/Copertina+Altri+Libertini.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR9AoTjc0sguZwrjCZvXlidz25XpAnE2jMbKjz-0KxJYqcE3j1Uun5t3NwlVTNWZHZwFkXIaOtK8T5rtWeeoyYp1RImjy2lRk9SZZ486pOAaJs5QZix8GsYvh3RoatFxo32aJZohIXFzA/s320/Copertina+Altri+Libertini.png" width="196" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i><br /></i></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-34721808504214647922013-06-24T12:11:00.000-07:002013-06-24T13:01:37.169-07:00#5 Le Boudoir: intervista ad Alexia Oldini, regista<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Intervista ad Alexia Oldini, 24 anni, regista</span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><span style="color: #444444;">Giovani allo sbaraglio: ecco di cosa ci piace parlare ed ecco cosa mi viene in mente pensando ad Alexia Oldini. Una ragazza che dopo il liceo ha preso, ha mollato tutto e si è trasferita a New York inseguendo un sogno.. e spesso chi ci mette l'anima in quello che fa, riesce a realizzarlo. Solo chi si è trovato almeno una volta in un paese straniero, con nient'altro che la propria tenacia e voglia di farcela, può davvero capire che il difficile non è restare e lasciarsi trasportare alla deriva dalla marea comoda della quotidianità: il difficile è partire e decidere da soli quale sia la direzione che la nostra misera barchetta deve prendere. </span></span><br />
<b style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></b>
<b style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ciao Alexia, siamo felici di riceverti nel nostro piccolo
spazio dedicato alle personalità creative emergenti.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le Boudoir di Born to be Wilde ti dà il
benvenuto e siamo onorati del fatto che tu abbia accettato di rilasciare
quest’intervista. </span></b><b style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non è cosa da tutti i giorni poter fare due chiacchere con
gli addetti ai lavori di un’industria come quella del cinema, figurarsi una
realtà come quella del cinema indipendente newyorkese: solitamente i registi
sono piuttosto inarrivabili. C’era molta curiosità a proposito di questa
intervista quindi diamoci dentro:</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><span style="font-size: 9px;"><b><br /></b></span></span><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>1. Quando
hai deciso che “da grande” avresti fatto la regista? Perché?</b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non penso ci sia stato un
momento preciso nel decidere quale carriera intraprendere. Fin da una certa
eta' si e' spinti verso certe formazioni professionali da diverse circostanze,
siano famiglia o amici, o semplicemente ambienti di frequentazione. Ci si
ritrova spesso a esser parte di gruppi, e tendenzialmente ad attaccarsi a
ideali e aspettative non necessariamente personali, ma piu' rilevanti a un
concetto di massa. Ovvero, studia, trova un lavoro, qualsiasi cosa possa
spingerti ad esser economicamente indipendente. Prendere rischi spesse volte
diventa un opzione non possibile. Penso che prima di aver deciso in cosa
imbarcarmi, ho dovuto comprendere cosa invece non volevo per la mia vita.
Vedere Films e' sempre stata la mia passione piu' grande, e penso che sia stata
quasi una scelta naturale piuttosto che spinta da un dovere vero e proprio. Fare
regia e' solamente stata la consequenza del voler fare films, un punto di
arrivo alla realizzazione di cio' che volevo intraprendere piu' che un punto di
partenza.</span><br /><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>2. Raccontaci
un po’ il tuo percorso formativo dopo il liceo, la cosiddetta “gavetta”.</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non mi sono mai trovata bene in
ambienti restrittivi, ed e' cosi che per bene o male che sia ho sempre
percepito gli ambiti scolastici. Il dover studiare per obbligo, il dover
scrivere per obbligo, il dover leggere per obbligo, son sempre stati punti di
scontro nella mia vita. Penso di aver imparato molte piu' cose per me stessa
semplicemente prendendo volontariamente libri di studio, piuttosto che esser
martellata da insegnanti o istruttori. Finito il liceo ricordo mi presi un bel
anno sabbatico nel quale poter respirare arie nuove, e davvero capire cosa
volevo dalla vita per me stessa. Trasferitami a New York ho frequentato un anno
di studio per regia, e decisi che, invece di continuare gli studi dietro banchi
e libri, sarebbe stato meglio poter partecipare e lavorare su sets, qualsiasi
posizione lavorativa potessi trovare. Penso che non ci sia stata scuola
migliore per me dell'imparare in prima persona sul campo.</span><br /><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><span style="color: purple;"><b>3. New
York: dopo Los Angeles, penso sia il sogno di ogni aspirante attore/regista.
Che parole troveresti per descriverla?</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple;">Ti correggo, New York e' di gran
lunga molto piu' tosta di Los Angeles, dove, al contrario, chiunque tu possa
incontrare si consideri parte dell'industria cinematografica, o ti rimpilzano
di falsi sogni e promesse. A NY trovo che sebbene il lavoro sia di meno, le
cose siano molto piu' concrete. Se ce la fai a NY, ce la fai dovunque.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>4. Quali
sono le principali difficoltà per chi, catapultato dall’altra parte del mondo,
si trova a cominciare tutto da zero?</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple;">Qualsiasi sia la carriera e
formazione lavorativa che una persona possa intraprendere dall'altra parte del
mondo, ovest o est che sia, penso che la parte piu' difficile sia il lasciare
le persone con cui si e' cresciuti o passato un vita insieme. Il ricostruirsi e
trovare le amicizie speciali. Bisogna stare focalizzati sui propri obiettivi, o
e' facile farsi prendere da emozioni e lasciare il tutto. E' la questione del
prendersi rischi; una volta oltrepassato un certo limite o si va avanti a pugni
stretti o non ci son piu' scelte, perche' il tornare indietro non rimane piu'
un opzione. Il tuo modo di vivere, vedere il mondo, e il come lo affronti,
cambia totalmente, e credo che le memorie del proprio luogo di nascita
rimangano esclusivamente idealizzazioni del passato o immaginazioni di memorie
adattate al nostro nuovo essere.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>5. C’è
stato un momento dove ti sei detta “Basta, mollo tutto e torno a casa”?</b> </span></span><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>Se sì,
come hai superato questo momento?</b></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Penso la domanda/risposta si
possa connettere bene alla precedente. Certo che si, capita, e spesso. Ma penso
che quando ami profondamente quello che fai, certi momenti bisogna esser pronti
ad affrontarli. Non penso ci sia un modo preciso o particolare del come io
personalmente li abbia affrontati.. si affrontano. Un po di cioccolato forse
aiuta?</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>6. Che
tipo di cinema ti piace? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tutto il cinema e' arte.
Ovviamente preferenze ci sono, ma di etichettarmi con precisione a particolari
momenti nella storia del cinema e/o fonti di ispirazione credo sia limitativo.</span> <span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A livello di genere prediligo
film drammatici, sia a livello di cinema indipendente che studios. Fonti di
ispirazione sono davvero milioni, e non solo connesse al cinema. Personalmente
penso che a livello creativo la miglior fonte di ispirazione siano i bambini
piccoli. Da adulti ci dimentichiamo come giocare con la nostra immaginazione, e
“vedere” cose anche quando in realta' non c'e' proprio nulla da vedere. Se
molti piu' artisti possedessero la creativita' di un bambino, sarebbero migliori su molte piu' circostanze. Se un artista potesse mescolare la
creativita' di un bambino con le esperienze piu' amare di un adulto, penso ci
sarebbe un scelta piu' vasta di prodotti validi nel mercato.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>7. Cosa
vuoi trasmettere con i tuoi film?</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dipende dal genere, concetto, e
personaggi. Qualsiasi sia, penso che la cosa che mi diverta di piu' sia il
cercare di dare allo spettatore qualcosa di inaspettato. Non dargli mai quello
che lui pensa stia per arrivare.</span><br /><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>8. Qual
è stata la soddisfazione più grande della tua carriera?</b></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quello che sto costruendo non
riesco ancora a definirlo come una carriera. Mi suona arrogante. La
soddisfazione piu' grande e' quella del poter andare avanti giorno per giorno
facendo quello che e' la mia passione.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 7pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: purple;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="color: purple;"><b><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;">9. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 7pt; text-indent: -18pt;"> </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;">Parlaci
dei tuoi progetti: presenti e futuri..</span></b></span></div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il mio presente e' quello a cui
lavoro costantemente. Sfortunatamente in questo tipo di industria e' difficile
poter pianificare per un futuro lontano. Davvero non si sa mai cosa possa
capitare dall'oggi al domani. Ma so che se oggi “faro' bene” domani spingero' perche'
vada sempre meglio! Il mio progetto e' quello di continuare a fare questo per
il resto della mia vita e il non dover esser spinta a dirigermi verso altri
campi per tirare avanti.</span></span></div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple;"><br /></span></span></div>
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;"><b>10. Ti
senti di ringraziare qualcuno per essere dove sei arrivata?</b></span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">No. AHAH Me stessa, chiunque mi
abbia sempre detto che non valevo nulla e che non avrei mai fatto niente nella
mia vita basandosi puramente sui loro pensieri limitati e primitivi, e mia
madre per avermi dato il suo carattere di coccio.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 7pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: purple;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div style="text-indent: 0px;">
<span style="color: purple;"><b><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;">11.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 7pt; text-indent: -18pt;"> </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;">Che
consigli dai ai nostri lettori-aspiranti registi?</span></b></span></div>
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dovrei dare consigli a chi vuole
diventare competizione?! Preparati a mangiar fango, giorni di 48 ore, e
stanchezze irrecuperabili. Non farti mai tirar giu' dalle critiche, vai per la
tua strada, e sii sempre convinto. C'e' da sgomitare!!!</span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>12. Domanda di rito per gli intervistati di Born to be Wilde: libro preferito e perché?</b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">E' un po come chiedere film preferito. Ce ne sono talmente
tanti che e' impossibile sceglierne uno.
Oltretutto vorrei astenermi dal rispondere poiche' i libri che leggo
definiscono le mie visioni politiche, che non vorrei precisare. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 7pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: purple;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-indent: 0px;">
<span style="color: purple;"><b><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;">13. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 7pt; text-indent: -18pt;"> </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; text-indent: -18pt;">Ci
saluti con un tuo motto?</span></b></span></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non ti aspettare mai che le cose
ti siano servite sotto il naso, se le vuoi lavora per ottenerle! </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 115%;">(e'
un motto? Boh..)</span></span></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"><i>E anche per oggi è tutto. Vi lascio con i trailer dei suoi due film e una sua pic. Enjoy :)</i></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/1zrLrav0F4A?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>TO REDEMPTION -official trailer-</b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b><span style="color: purple;"><a href="http://youtu.be/X_ZdAK5zT5U">CHRYSALIS -official teaser-</a></span></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj5smQI-3XKzDz2dl7UIgLJg1nPlNOWVkGSHAaq_2WGDBiM8sTLtJ09oIgGyFxkHib4jss9J2nnbJ-_DOJLZ-FZyXu3ygwws5y1auAL8FjFp6LnVm42hnmebgMfTBZIV1JBIQjavnuANo/s1600/alexia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj5smQI-3XKzDz2dl7UIgLJg1nPlNOWVkGSHAaq_2WGDBiM8sTLtJ09oIgGyFxkHib4jss9J2nnbJ-_DOJLZ-FZyXu3ygwws5y1auAL8FjFp6LnVm42hnmebgMfTBZIV1JBIQjavnuANo/s320/alexia.jpg" width="230" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<br /></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<span style="color: purple;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-58109675973789094832013-06-21T14:30:00.000-07:002013-06-21T05:18:59.312-07:00#4 Le Boudoir: intervista ad Antonio Schiena, scrittore<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Intervista ad Antonio Schiena, 21 anni, scrittore</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Se siete dei fans accaniti di Facebook, sicuro almeno una
volta avrete condiviso uno dei suoi arguti aforismi o una delle sue taglienti
battute sulla vita quotidiana: pillole di sarcasmo o sana ironia che spesso
aiutano le persone a svegliarsi con un sorriso quando scorrono la pagina di
Facebook. Ma Antonio Schiena non è solo
fautore di proverbi e immagini ironiche, è anche uno scrittore emergente con
all’attivo un libro e mezzo (uno è in fase di pubblicazione) ed è per questo
che ho deciso di invitarlo qui a Le Boudoir: chi nel suo piccolo non sogna di
scrivere un romanzo?<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Ciao Antonio, innanzitutto grazie per aver accettato
l’intervista, siamo contenti di avere la testimonianza di un “collega” a
supportare il nostro piccolo sforzo nel dare visibilità a personalità creative
emergenti. Dato che sempre più persone affermano di sentirsi “scrittori”, siamo
curiosi di sapere il percorso ideale che si dovrebbe seguire e dato che tu sei
già a buon punto su questa irta strada, ti va di raccontarcelo? Cominciamo!</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>1.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Parlaci un po’ di te, del tuo percorso
formativo, di quello che fai..Presentati a chi non ti conosce ancora.<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Parlare di me è una di quelle cose che non
sono mai riuscito a fare come si deve. Sono nato a San Marco in Lamis, un
paesino sul Gargano. Quattro anni fa mi sono trasferito a Roma per gli studi
universitari. Nel tempo libero cerco di mandare avanti la mia passione per la
scrittura. Dopo la pubblicazione del primo romanzo ho cercato di crearmi un
piccolo spazio su Facebook, convinto che l’interazione diretta che crea il
social network sia fondamentale. Devo ammettere che il riscontro è stato
soddisfacente, più del previsto, e forse è proprio grazie a questo riscontro
che ora sono qui a rispondere a queste domande.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>2.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Quando hai cominciato a scrivere non solo
per te stesso ma per gli altri?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Non penso di aver mai scritto solo per me o
solo per gli altri. Non mi sono mai posto questo problema. Il periodo in cui ho
iniziato a scrivere il mio primissimo romanzo, tempo fa, cercavo di curare
anche il mio blog personale. Il blog era più intimo del romanzo, naturalmente,
ma ero pur sempre consapevole che qualcuno avrebbe letto quelle parole, così
come il romanzo lo scrivevo per puro divertimento, ma la voglia di conoscere il
parere di chi l’avrebbe letto c’è sempre stata. Per cui direi che le due cose
hanno sempre convissuto, e continuano felicemente a convivere.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>3.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Che effetto fa avere migliaia di persone
che ragionano e interagiscono sui pensieri che scrivi?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">È inutile negare che è molto piacevole e
stimolante. I commenti positivi sono quelli che ti spingono ad andare avanti
quando il solito pensiero “è tutto inutile” torna alla mente.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>4.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Sappiamo che non ami definirti scrittore ma
semplicemente un ragazzo a cui piace scrivere. Ma per te cosa significa essere
scrittore?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Questa è una domanda che mi sono fatto più
volte senza mai giungere a una vera e proprio risposta. Dopotutto scrittore è
colui che scrive, per cui lo siamo un po’ tutti, ma ho sempre l’impressione che
sia la definizione sbagliata. Per adesso però una risposta concreta non sarei
proprio in grado di darla. </span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>5.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Qual è l’autore che più ti ha influenzato a
livello stilistico? E sul piano del genere narrativo?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Trovarne uno solo è sempre difficile. Ho
letto molto e penso che ogni autore, a suo modo, mi abbia lasciato qualcosa. A
livello stilistico direi che Francis Scott Fitzgerald forse mi ha lasciato più
di altri, così come Pessoa e Dostoevskij, mentre per quanto riguarda il genere
narrativo un ruolo fondamentale l’hanno avuto Agatha Christie e John Grisham.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>6.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Hai già pubblicato un libro, L’appetito dei
sensi, e a breve ne uscirà un altro, Un gioco da ragazzi. Ti va di
parlarcene?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Parlare dei propri libri, per quanto possa
sembrare assurdo, è sempre difficile. L’appetito dei sensi l’ho scritto in poco
tempo. È nato con un racconto. Il risultato però mi ha soddisfatto più del
previsto, così ho provato a inviarlo a qualche editore e, avendo ricevuto varie
proposte interessanti, ho deciso di pubblicarlo. Inoltre era il primo libro
pubblicato, per cui l’entusiasmo era alle stelle. Con Un gioco da ragazzi sono
entusiasta allo stesso modo, ma so anche meglio come muovermi. A dire il vero
l’ho scritto un anno prima de L’appetito dei sensi, ma è di quei romanzi che è
meglio lasciar riposare un po’. Così l’ho ripreso in mano dopo un po’, ho corretto
tutto ciò che non avrei mai notato subito dopo averlo scritto, e ho dato il via
alla pubblicazione anche per questo. Entrambi thriller, per quanto non del
tutto affini ai thriller che si trovano oggi in libreria. Nel senso che, dopo
aver letto tanti thriller, la voglia di scrivere qualcosa di diverso, che non
ricadesse nei soliti cliché del genere, era tanta, e sinceramente credo proprio
di esserci riuscito.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>7.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Tutti pensano che sia facile scrivere: mi
siedo, comincio a scrivere sul computer quello che mi suggerisce la fantasia e
divento scrittore. Non funziona proprio così, infatti spesso un libro richiede
uno studio approfondito di mesi a volte, giusto per sapere di cosa si scrive.
Che ne pensi? Quanto tempo richiede lo studio del contesto o della caratterizzazione
dei personaggi?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Direi che è un concetto che cambia di volta
in volta. Sostanzialmente scrivere sta proprio nel sedersi e premere le lettere
sulla tastiera. Almeno quando si ha l’ispirazione e l’idea è nitida nella
propria testa. Anche perché ci si augura che l’autore scriva di ciò che sa, per
cui anche lo studio che c’è dietro (e deve sempre esserci) non dovrebbe
richiedere tempo eccessivo. Chiaramente escludendo libri storici o d’inchiesta.
E più o meno credo la stessa cosa per il contesto e la caratterizzazione dei
personaggi. Il contesto dovrebbe sempre essere uno che lo scrittore conosce
bene, solo così può risultare vero, altrimenti diventerebbe solo un esercizio
di stile e ricerche, che a prescindere da tutto daranno sempre al libro un atmosfera
finta. I personaggi, almeno nel mio caso, sono sempre nati nella mia testa
belli e pronti, soprattutto dal punto di vista psicologico, per cui non mi sono
mai posto il problema.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>8.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Quali sono le difficoltà maggiori che hai
incontrato nella stesura dei tuoi libri?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Sarò banale ma la vera grande difficoltà è
l’inizio. In genere abbozzo tutto su qualche quaderno, poi quando è il momento
di concretizzare il tutto non riesco. Mi blocco. E capita spessissimo. Se però,
per fortuna, riesco a sfondare la soglia delle 20 o 30 pagine word, allora il
grosso è fatto e tutto prosegue con una fluidità rassicurante.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>9.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Molti dei nostri lettori sono appassionati
di scrittura come noi e sicuramente la maggior parte è alle prime armi, quindi
lo chiediamo a te: come si pubblica un libro? Quali sono gli step principali?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Gli step, se vogliamo, sono pochi. Ognuno
però ha la sua bella durata. Il primo è ovviamente la scrittura del libro, che
è la fase più veloce e più piacevole. <br />
Poi, dopo aver terminato il libro e aver aspettato qualche mese, correggerlo da
cima a fondo. Questo punto potrebbe durare davvero tanto. <br />
Quando si è convinti del risultato, allora è il momento della scelta
dell’editore. Gli editori onesti (e soprattutto free) in Italia sono
tantissimi, per cui bisogna decidere a chi inviarlo e perché. La scelta è
vastissima e ogni scrittore sceglierà quelle che preferisce in base ai propri
criteri. Dopo l’invio, l’attesa media delle risposte è dai 6 ai 15 mesi, per
cui armatevi di pazienza. Molta pazienza. <br />
Quando (e se) arriverà la proposta che più si ritiene adatta, si firma il
contratto e inizia la collaborazione con l’editore, che ci si augura esista
soprattutto per la pubblicità post-pubblicazione, altrimenti riuscire a crearsi
uno spazio, o comunque ottenere un minimo di visibilità, risulterà comunque un
traguardo irraggiungibile.<br />
In poche parole tocca essere molto pazienti e consapevoli che, per quanto sia
un mondo difficile, le strade ci sono. Bisogna solo saper riconoscere quelle
migliori e darsi da fare .</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>10.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Secondo te servono i cosiddetti corsi di
“scrittura creativa”?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Su questo proprio non posso esprimermi
perché non ne ho mai frequentato nessuno, né mi sono mai informato a riguardo.
Per cui davvero non saprei su cosa basare la mia opinione.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>11.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Come saprai oggi assistiamo al boom degli
ebook: generalmente un mucchio di
narrativa cheap di scarsa qualità. Come facciamo noi lettori ad orientarci in
questa vera e propria giungla, dove chiunque può essere scrittore grazie alla
messa online del proprio ebook, secondo te?
Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi del boom degli ebook?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Sarò uno dei pochi, ma ancora non ho mai
comprato un ebook in vita mia. Non perché li disprezzi o altro, semplicemente
non ho ancora avuto lo stimolo adatto. Per ora preferisco comprare il libro
cartaceo e poi riporlo in libreria. Prima o poi sicuramente comprerò un ebook
reader, e a quel punto saprò dire qualcosa in più.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>12.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Cartaceo o ebook? Perché?<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Come gusto personale, ripeto, il cartaceo.
Se si parla invece di utilità direi entrambi. Rappresentano comunque due forme
diverse della stessa cosa. E qualunque novità spinga a leggere di più,
soprattutto in Italia, non merita davvero di essere snobbata.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>13.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Vista la crisi che da un decennio a questa
parte sembra aver messo a dura prova il mondo dell’Editoria, che soluzioni
proporresti per incrementare il numero di letture annuali dell’italiano medio? <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Questa domanda è difficilissima. Però direi
che più che un problema dell’editoria, si tratta di un vero e proprio problema
culturale. Bisognerebbe trovare il modo non tanto per vendere più libri, quanto
per far appassionare più gente alla lettura. E se conoscessi questo modo,
chiaramente ora l’avrei brevettato e sarei un uomo ricco.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>14.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>Domanda di rito per gli intervistati di
Born to be Wilde: libro preferito e perché? <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Ovviamente Dieci piccoli indiani, di Agatha
Christie. Sia perché ha una trama perfetta, sia perché è forma il primo romanzo
che ho letto e che quindi mi ha fatto appassionare alla lettura quando ero
piccolo. Esiste una strana forma di affezione per quel libro che sicuramente
non verrà mai rimpiazzata da nessun altro. E, per curiosità, il mio blog di
intitola “L’isola di Mr. Owen” proprio come richiamo all’isola e al
protagonista di quel romanzo. </span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>15.<span style="font-size: 7pt; font-weight: normal;"> </span></b><!--[endif]--><b>E anche stavolta siamo giunti al termine: ti
va di salutarci con un motto o con una frase che ti rappresenta? <o:p></o:p></b></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Oddio, non ho mai pensato a un motto, forse
non sono il tipo. Intanto vi saluto tutti e vi ringrazio immensamente per
avermi contattato per questa intervista, e vi lascio con la prima frase scritta
su Facebook, che ha dato il via per avere la visibilità che poi sono riuscito
ad ottenere, per cui mi auguro continui a portarmi bene: “Finalmente credi di
essere felice, e invece sei solo ubriaco”.<br />
Eppure adesso sono abbastanza convinto di essere davvero felice. Mi auguro di
non svegliarmi domattina con un gran mal di testa e i ricordi sbiaditi.</span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Vi lascio con la copertina de "L'appetito dei sensi" e una bella immagine del nostro scrittore emergente</i></span><i style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">.</i></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<i style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvdRGvnSxZP79rWxk591OWchlQbJ_PrcB3axNUOWu2_d3bx16uZJl7_YXKOcWdf4hgovrbQYGC4dr7qpm3OTrYck2xXnVFEkJGXY_hnkrxMLucVLSc7MZB4KFRFyaZowSluZW5-V4crIw/s1600/Copertina+ufficiale.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvdRGvnSxZP79rWxk591OWchlQbJ_PrcB3axNUOWu2_d3bx16uZJl7_YXKOcWdf4hgovrbQYGC4dr7qpm3OTrYck2xXnVFEkJGXY_hnkrxMLucVLSc7MZB4KFRFyaZowSluZW5-V4crIw/s400/Copertina+ufficiale.JPG" width="285" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiajgNv7I6xlzZdP2AFsYqElSyZJ0ML6RQZJeBiNkMg_0nt79Qi17bAfgxdkF8JUmSi_IEmBWd2JV-cbxmczvcf9X_h5DoRgAKPfrlgGQni8hfDEh5NZ07dfPqDFMNBecDzLuBr5CReRv4/s1600/IMG_9657.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiajgNv7I6xlzZdP2AFsYqElSyZJ0ML6RQZJeBiNkMg_0nt79Qi17bAfgxdkF8JUmSi_IEmBWd2JV-cbxmczvcf9X_h5DoRgAKPfrlgGQni8hfDEh5NZ07dfPqDFMNBecDzLuBr5CReRv4/s320/IMG_9657.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Se inoltre vi va di scoprire di più su questo autore, vi lascio l'indirizzo della pagina facebook e del suo blog personale.</i></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://www.facebook.com/SchienAntonio?fref=ts">Antonio Schiena facebook</a></span></li>
<li><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="http://antonioschiena.wordpress.com/">L'isola di Mr. Owen</a></span></li>
</ul>
<div>
<br /></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-3111469600351982972013-06-20T15:16:00.001-07:002013-06-20T15:16:12.176-07:00Nelle terre estreme di Jon Krakauer<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>“In America abbiamo la
tradizione del “grande fiume a due cuori”: portare le proprie ferite nella
natura per una cura, una conversione, un riposo o quel che sia. E comee nel
caso di Hemingway, se le ferite non sono troppo gravi, funziona. Ma qui non
siamo nel Michigan (o per quanto, neppure nelle grandi foreste del Mississippi
di Faulkner). </i><i><span lang="EN-US">Qui siamo in Alaska.”</span></i><span lang="EN-US"> Edward Hoagland, <i>Up the black to Chalkytisik<o:p></o:p></i></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span lang="EN-US"><i><br /></i></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">“La felicità è reale,
solo se condivisa” Tolstoj</span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span lang="EN-US">“Happines is real, only when shared” Tolstoj</span></i><span lang="EN-US"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span lang="EN-US"><br /></span></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span lang="EN-US"><br /></span></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ok, lo so, sto diventando troppo sentimentale ma ci sono
libri che giuro, non possono proprio mancare a ogni letterato che si rispetti e
Nelle terre estreme di Job Krakauer è uno di questi. Questo libro è una sorta
di inchiesta poco romanzata e molto curata del lungo viaggio che Christopher
McCandless compì negli anni ’90, in seguito alla propria laurea, per staccarsi
dalla sua famiglia e da una società che lui considerava eccessivamente
consumista e soprattutto ipocrita. Ispirato da Thoreau, London e Tolstoj,
Christopher decide di lasciare la civiltà per immergersi completamente nella
natura con scarso equipaggiamento e scegliendo una meta quanto mai ardita:
l’Alaska. Qui, dopo circa quattro mesi dall’inizio di questa sorta di viaggio
della speranza, McCandless verrà ritrovato morto da un cacciatore. Krakauer
grazie l’aiuto dei familiari, degli amici e dei conoscenti ma soprattutto
grazie al diario che McCandless teneva di questa esperienza, cerca di
ricostruire tutti i passaggi di un viaggio lungo due anni attraverso l’America
inseguendo un’utopia che da sempre ha affascinato tutti i grandi letterati dai
tempi di Rousseau: il ritorno alle origini, alla natura. Pagina dopo pagina,
Krakauer ci racconta come McCandless sia solo l’ultimo di una valanga di
avventurieri desiderosi di vivere a contatto con la natura, col proprio Io:
ragazzi che mollano tutto e partono per scalare un monte, ragazzi che finiscono
in un’oasi tra le gole rocciose del deserto americano.. in molti casi, ognuno
con il proprio grado di squilibrio mentale. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’autore, giornalista, ha ricevuto moltissime lettere di
critica al comportamento di Christopher: era un’idiota, non sapeva cosa stesse facendo,
era troppo impreparato, era un megalomane e via dicendo. Semplicemente, secondo
me, era un’idealista. Ricordo che tra i
numerosi avventurieri ce n’era uno che mi è rimasto particolarmente impresso:
questi era uno studioso di antropologia e aveva deciso di sperimentare su di sé
per decine d’anni se per l’uomo fosse possibile riadattarsi ad uno stile di
vita primitivo. La risposta che ne aveva avuto, dopo aver sacrificato la sua
vita a questo esperimento è stata NO. L’uomo non è più in grado di sopravvivere
in queste condizioni, solo che McCandless non aveva avuto ancora il piacere di
leggerlo su un libro. Dopo aver partecipato a tutte le speranze, i sogni, le
vicende di Chris, dopo aver partecipato all’entusiasmo della partenza o alle
difficoltà del tragitto, ecco che arriva uno studioso di antropologia che ci
dice “No ragazzi, non è possibile, dietrofront e tu, Chris, torna a casa e
trovati un lavoro”. Sarebbe stato forse deludente, ma molto più semplice e io
non avrei pianto come una fontana al finale del film Into the wild.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi è piaciuto il fatto che la vicenda non sia stata
romanzata ma sia stata trascritta così come è nata: sottoforma di inchiesta,
con le testimonianze delle persone che Chris ha conosciuto lungo il suo
cammino, i pensieri dei parenti e via dicendo. Lo stile è davvero ottimo, non è
morboso, da rivista scandalistica o da Pomeriggio 5 e questo, a prescindere
dalla drammaticità della vicenda, è piuttosto apprezzabile. La lettura non è
per nulla appesantita dalle vicende dei predecessori utopisti di Chris, anzi,
semmai ne è arricchita.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un altro aspetto che mi ha fatto davvero commuovere e che
vuole far riflettere è l’ephipany in cui incappa McCandless: “happiness is real only when
shared”. Da quello che ci dicono di lui amici, conoscenti e parenti, Chris non
era un misantropo. Amava stare in compagnia, con gli amici, conoscere persone
nuove… l’unico problema era che affrontava la vita ad un livello differente,
come se nessuno a parte forse sua sorella, riuscisse a capirlo fino in fondo.
Dunque partendo dal presupposto che chiunque gli sia vicino, non lo comprende,
Chris parte e si lascia tutti alle spalle. All’inizio, si viene sopraffatti
dalla Bellezza, in senso filosofico e in senso fisico: cieli e orizzonti
sconfinati, crepuscoli ed albe magnifiche come solo la Natura selvaggia può
regalare, la soddisfazione di un fuoco che riscalda o la felicità di
procacciarsi il cibo. Per un po’, tutto
ciò può bastare. Dopo un paio di anni di viaggio in lungo e in largo per il
continente americano però Chris arriva a questa conclusione: la felicità è
reale solo quand’è condivisa. Cosa vuol dire? Vuol dire che nella vita di un
uomo gli attimi di vera felicità sono pochi e preziosi. E uno di quegli istanti viene raddoppiato
quando si ha la possibilità di condividerlo con un’altra persona. E’ come una
fotografia stampata su due pellicole e potrà essere ricondiviso ogni volta che
si vorrà perché quando gli occhi si incontreranno, quando il reciproco pensiero
si sposterà su quel ricordo, entrambi respireranno lo stesso frammento di
felicità. </span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voto: 9</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsXaIDp9xEtHpxtSK7oWIcgGsSi5j5FB34yV7itx9Srx_xnBMZyn8svAcC7bctIJC_uihhWpdXDA3DsHpxBR8j8wb4YdtUZqct6OrgBHDv86tKjj2yQmpdmvnKKs9hZw_l2iti_QQDo5I/s1600/Chris+McCandless.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="378" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsXaIDp9xEtHpxtSK7oWIcgGsSi5j5FB34yV7itx9Srx_xnBMZyn8svAcC7bctIJC_uihhWpdXDA3DsHpxBR8j8wb4YdtUZqct6OrgBHDv86tKjj2yQmpdmvnKKs9hZw_l2iti_QQDo5I/s400/Chris+McCandless.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQtA9ygixC2bKr6hm0Fg94-AuxoNH_Zz-8VICWDkILBbxd0YEe04-A38826YEVMSn-VfbZI93BfJTmIaf9U3TJolYvct3TV_yC-WhPvfEz2L8cUO046X79ZEReI15czO-aHj81fC8njnE/s1600/July2011_McCandlessFeatured_06132011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQtA9ygixC2bKr6hm0Fg94-AuxoNH_Zz-8VICWDkILBbxd0YEe04-A38826YEVMSn-VfbZI93BfJTmIaf9U3TJolYvct3TV_yC-WhPvfEz2L8cUO046X79ZEReI15czO-aHj81fC8njnE/s400/July2011_McCandlessFeatured_06132011.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvCA3b8eD-Li7iHVq9vUpMKqsGF2ilM6U3x5Lc8BGcjBGhfdKx5k-y__Oqzoje0AuathS-MrZC2MQ2d6wT6xbosHPazqYvhk3G-W93wjf440PPgLKxLcSOu4Gk0QkN3jYKc1n3XRe-aDo/s1600/into-the-wild.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvCA3b8eD-Li7iHVq9vUpMKqsGF2ilM6U3x5Lc8BGcjBGhfdKx5k-y__Oqzoje0AuathS-MrZC2MQ2d6wT6xbosHPazqYvhk3G-W93wjf440PPgLKxLcSOu4Gk0QkN3jYKc1n3XRe-aDo/s400/into-the-wild.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-91522548224545215182013-06-13T13:07:00.000-07:002013-06-13T13:07:51.697-07:00Troppo amore di Almudena Grandes<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>“Da quella mattina in poi, ci sarebbe stato sempre qualcos’altro,
perché i suicidi si ammazzano, ma non muoiono mai del tutto. Sopravvivono nella
coscienza di chi sopravvive a loro, e il loro amore è implacabile, capace di
avere la meglio sul tempo e sullo spazio, così potente da resuscitare le colpe
dimenticate, la sofferenza attutita, gli errori che sembravano decaduti. Da
quando Marcos è morto, io ho vent’anni tutti i giorni, almeno in un momento di
tutti i giorni. Da quando Marcos è morto, tutti i giorni apro la cartella, tiro
fuori i disegni, li guardo, li tocco e mi affliggo. Da quando Marcos è morto,
tutti i giorni capisco che il resto della mia vita è passato invano, che non mi
è più successo niente, che non ho saputo fare bene niente senza di loro. Questa
è stata la sua eredità, forse la sua vendetta.”</i> Maria Josè</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci sono volte, lo ammetto, che contrariamente alle mie
abitudini, decido di optare per romanzi brevi. Non so perché, ma il weekend
passato è stato così: mi sentivo pigra e poco volenterosa. Avevo (ed ho tutt’ora)
Il Corsaro nero di Salgari a metà, ma le storie di pirati non erano quello che
in quel momento stavo cercando..volevo un po’ di sentimenti veri, una storia d’amore
di quelle che fanno commuovere, non la banalità degli ultimi romanzetti
pseudo-fantasy. Cercando sul web ho letto la suddetta citazione e ho cercato di
capire a quale romanzo appartenesse: Troppo amore di Almudena Grandes. Ora, già
un titolo così, per noi donnine che ci sentiamo sempre in credito d’amore col
genere maschile, è un bell’inizio. Così ho visto quante pagine contasse il
libro (99, per la cronaca) e mi sono decisa a leggerlo. Ho scaricato l’ebook in
questione e il famosissimo Le età di Lulù (che ho accantonato) e devo dirvi che
mi è piaciuto davvero tanto. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Comincio dallo stile dell’autrice perché la trama si merita
un finale adeguato e ponderato: cominciamo dicendo che penso che come i sudamericani o gli ispanici,
nessuno riesca a narrare la vera passione amorosa, quella che ti travolge e
stravolge. Francesi, inglesi, americani e italiani, potete inchinarvi: come
loro non ce n’è. Ogni volta che leggo un romanzo spagnolo o sudamericano che
parli d’amore o in generale di una passione, non riesco a non lasciarmi
coinvolgere durante il tragitto. È più forte di me. Per quanto riguarda le peculiarità dell’autrice,
devo dire che ha uno stile che apprezzo: va dritto al sodo, ci sono qua e là
pennellate poetiche che stanno al loro posto (e lo vedi che ci stanno
particolarmente a loro agio) e tutto è perfetto. Come quei quadri di Monet. Superbo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nella sua concentrazione da romanzo breve, non manca nulla:
dalla crescita personale, alla storia d’amore, ai colpi di scena, alla
contestualizzazione delle vicende nel periodo storico..una sorta di puntinismo
letterario che dà una visione d’insieme eccellente.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questo mini-romanzo è ambientato nella Madrid esaltata e
provocatoria degli anni ’80: Maria Josè ha vent’anni e viene ammessa all’Accademia
di Belle Arti. Qui conosce una coppia di amici: Jaime, un ragazzo di Valencia,
basso, scuro e tarchiato, con mani tozze come quelle di un muratore ma capace
di disegnare angeli e Marcos, alto, biondo
bello come un dio e sempre perso nei suoi pensieri. Josè non sa che da li a
poco comincerà il periodo più intenso, artisticamente e sentimentalmente
parlando, della sua vita: in tre scopriranno il piacere, supereranno blocchi
emotivi, proveranno l’ebbrezza della sfida alle convenzioni. In tre scopriranno
cosa significhi avere legami inscindibili. Tre, dicono sia il numero perfetto.
Forse è vero, forse no. Sappiamo solo che d’amore si può morire dentro e forse
anche un po’ fuori e che questo legame eccessivo, per loro risulterà
drammatico. Come si fa a continuare a vivere quando si ha avuto tutto e ci si
ritrova con niente? Troppo amore, afferma la Grandes. Che poi, l’amore può
essere mai troppo? </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voto: 8 1/2</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vi lascio con una citazione di Benigni che mi ha fatto
sorridere e che tutt’ora mi fa pensare: <i>“<span style="background-color: white; line-height: 115%;">Troppo è sempre sbagliato, anche in amore. Quanti errori vengono fatti
per troppo amore?</span><span style="line-height: 115%;"> <span style="background-color: white;">Non esiste il “troppo amore”, l’amore è come la morte: o sei innamorato
o non sei innamorato, o sei morto o non sei morto. Non si dice “è troppo
morto”… no, non è “troppo morto” Uno è morto o non è morto, l’amore e la morte
sono uguali.</span>”</span></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #444444; font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #181702; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0W_d7ryRfybJCD9SFTaQ5wiD3otkQAJSOvfTcOAnR1rbBdhWMuRlipxUZI0Ju1UXRfd5CKw2QKOiop_xx2ex6VOf0LQ-3LZEAom5v5G3jIFFGdbCF5PYB2nXZ16cTmx-Km5gONlz_p6Y/s1600/11355744eae.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0W_d7ryRfybJCD9SFTaQ5wiD3otkQAJSOvfTcOAnR1rbBdhWMuRlipxUZI0Ju1UXRfd5CKw2QKOiop_xx2ex6VOf0LQ-3LZEAom5v5G3jIFFGdbCF5PYB2nXZ16cTmx-Km5gONlz_p6Y/s320/11355744eae.jpg" width="203" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #181702; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #181702; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #181702; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><br /></span></span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-15011459027216635202013-06-12T08:45:00.000-07:002013-06-12T10:15:14.148-07:00#3 Le Boudoir: intervista ad Amanda Perera, fotografa<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: white; color: purple; font-size: small;">Intervista ad Amanda Perera, 24 anni, fotografa</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: white; color: purple; font-size: small;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: white; color: purple; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: #444444; font-size: small;"><i>Una vita divisa tra Milano, Londra e Colombo per una professionista che fa della realtà la sua musa ispiratrice, così come tanti prima di lei. Dei suoi lavori ci colpisce il dettaglio: sono foto che vanno osservate a fondo, in bianco e nero. Non c'è lo schiaffo del colore, che potrebbe distogliere dal messaggio che la fotografa vuole svelarci. Ma da dove viene una consapevolezza così cosciente di quello che si è immortalato? Leggiamolo insieme.</i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><span style="background-color: white;">Ciao Amanda, benvenuta nel mio piccolo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">coin</i> e grazie per aver accettato di partecipare all’intervista. Sappiamo che ci rispondi dall'altra parte del globo e che sei impegnata con i tuoi progetti quindi grazie anche per la pazienza. Siamo alla terza intervista dell</span><span style="background-color: white;">a rubrica chiamata “Le Boudoir” di Born to be Wilde: come vedi, ci piacciono gli inizi col botto. Cominciamo subito!</span></span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: small;"><span style="color: purple;"><span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-list: Ignore;"><b>1.</b><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></span><b>Quando hai capito che la fotografia sarebbe stata parte integrante della tua vita? C’è un episodio in particolare che ti ha spinto a diventare fotografa?</b></span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><o:p><span style="background-color: white;"> </span></o:p><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="background-color: white;">Sono sempre stata appassionata di fotografia ma non ne ero consapevole fino alla fine del liceo. Era un periodo un po’ confuso non sapevo cosa fare e dove. I miei genitori volevano che studiassi a Londra e un giorno andai vagabondando per Milano e mi chiesi cosa mi piacesse e la prima cosa che mi venne in mente era la fotografia. Da li in poi è stato amore.<o:p></o:p></span></i></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: small;"><span style="color: purple;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-list: Ignore;"><b>2.</b><span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></span></i><b>Raccontaci il tuo percorso formativo: sappiamo che sei stata a Londra. Che aria si respira lì per gli aspiranti fotografi?<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><o:p></o:p></i></b></span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><o:p><span style="background-color: white;"> </span></o:p><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="background-color: white;">Ho studiato fotografia di moda alla London College of Fashion.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Con Londra ho un rapporto di amore e odio. Londra è intensa, caotica, in continuo movimento e cambiamento, gente che va gente che viene, e a volte è troppo da sopportare. Nel campo della fotografia la competizione è alta. Ricordo che ovunque andassi incontravo almeno due e tre aspiranti fotografi, questo da un lato mi spaventava a morte e pensavo "non c’è spazio per tutti" ma dall’altro incontravo gente con la mia stessa passione con cui scambiare idee, opinioni e con cui confrontarmi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></i></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: small;"><span style="color: purple;"><b><span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-list: Ignore;">3.<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></span>Perché al giorno d’oggi è così difficile affermarsi dal punto di vista professionale in quest’arte? Che soluzioni proporresti per migliorare la situazione?</b></span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><o:p><span style="background-color: white;"> </span></o:p><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="background-color: white;">Prima di tutto il ruolo del fotografo è spesso idealizzato in modo erroneo: fama, soldi, modelle da urlo, vita da lusso, posti da perdere il fiato e poco impegno. Ma solo l’1 % fa questa vita. Penso che il numero di aspiranti fotografi di moda aumenti e dovuto al fatto che molti sono attratti da questo stile di vita più che la passione per la fotografia. Poi non è da sottovalutare che con la fotografia digitale produrre foto accettabile è più semplice, veloce e meno costoso quindi più gente si lancia nel mondo della fotografia. <o:p></o:p></span></i></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: small;"><span style="color: purple;"><b><span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="mso-list: Ignore;">4.<span style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> </span></span></span>Qual è il servizio fotografico o la fotografia che ti è rimasta nel cuore? Ce la mostri? </b></span></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><o:p><span style="background-color: white;"><b> </b></span></o:p><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="background-color: white;">Il progetto che ancora oggi penso sia quello che rispecchi di più il mio stile e il mio approccio fotografico è un progetto intitolato ‘Irreversible’ . E’ una serie di immagine che racconta la storia di un fratello e una sorella che vivono in Italia e sono originari dello Sri Lanka.</span></i></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: purple; Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-15021914994707172392013-06-05T05:05:00.003-07:002013-06-06T04:21:35.199-07:00Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°4: La casa stregata di Howard Phillip Lovecraft<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Siamo circondati da sacri misteri del bene e del male, e viviamo e ci muoviamo in un mondo oscuro, un luogo di tenebre, caverne ed abitatori del crepuscolo. Talvolta accade che l'uomo si volga indietro sulle tracce della propria evoluzione, ed è mia opinione che esistano segreti paurosi non ancora dimenticati." Arthur Machen</span></i><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sto cominciando a capire perchè ai libri vengano aggiunte le introduzioni. Per quanto riguarda gli autori conosciuti e ormai amici dopo anni di lettura, le ho sempre saltate a piè pari (vedi la Austen o Zola o King) ma da quando ho cominciato a comprare i libricini della collana LIVE di NewtonCompton, libri che a prezzo intero magari non avrei mai comprato, ho iniziato a leggere le intro. E sopresa! Spesso ti danno la chiave per interpretare un romanzo nella maniera corretta: romanzi ai quali avresti dato un voto osceno, all'improvviso raggiungono la sufficienza grazie all'introduzione che ti fa capire diversi aspetti della narrazione o anche della storia. Spiego questo perchè un'infarinata su Lovecraft mi serviva. A parte i concetti di Chtulhu che avevo appreso grazie a una puntata di South Park (shame on me), ne sapevo poco altro. La parte che ci interessa è l'abilità di questo scrittore, al pari di Poe, di scatenare il terrore nel lettore nei confronti dell'ignoto. Ma se ciò che è orrore per Poe, spesso rimane ignoto e quindi angosciante, per Lovecraft l'orrore ha una faccia ben definita ma che sta dietro a veli che è meglio non togliere perchè quel che c'è dietro potrebbe farci uscir di senno. E' una differenza sottile ma fondamentale, secondo il mio parere.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se vi interessa saperne di più su questo prolificissimo autore, Wikipedia fa per voi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Detto ciò, veniamo al libricino intitolato La casa stregata: contiene due racconti abbastanza lunghi. Il primo si intitola per l'appunto La casa stregata, il secondo si intitola L'orrore di Redhook. La casa stregata narra di un'abitazione centenaria che ha visto il succedersi di morti particolari: nessuna malattia, nessuna epidemia, solo ferale consunzione e a volte pazzia. Le ipotesi più accreditate per queste morti inspiegabili sono i vapori maligni dei quali la cantina della casa trasuda. Altro macabro dettaglio è la formazione di una strana muffa biancastra vicino al camino, muffa che in determinati giorni assume angoscianti forme antopomorfe. La cosa interessante per il narratore e protagonista è che sembra che questo male sia intrinseco e proprio della casa, non affetta il vicinato nè la via sulla quale la casa si affaccia. Dopo svariate ricerche storiche, il protagonista pensa di aver trovato qualcosa di interessante e decide di stabilirsi in pianta stabile in cantina e... e poi dovete leggerelo voi perchè merita!</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il secondo racconto invece narra le vicende di un poliziotto irlandese, naturalizzato americano che si trova a gestire la malfamata zona portuale di Redhook: qui tra strani riti satanici dell'europa dell'est e folkloristiche riunioni di gente straniera in chiese sconsacrate, scoprirà un'agghiacciante verità, nascosta da quel velo di cui parlavamo prima, un velo che non dovrebbe mai essere tolto. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Di più non posso dirvi, a parte che se il genere vi piace, troverete pane per i vostri denti.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Lo stile, a prescindere da quello che dicono i critici, non mi sembra così aulico da rendere difficile la lettura ed è molto scorrevole. Tra Poe e Lovecraft probabilmente preferisco il secondo ma avrei bisogno di ulteriore prove "libriche". A me è piaciuto molto soprattutto il primo racconto. Il secondo va un po' aldilà della mia comprensione giacchè non sono molto interessata a satanismo&co. Comunque ve lo consiglio. 0,99 cents ben spesi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Voto 7 1/2</span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW_gchqAo0xNxcIELtkJ0sDOH-jUUGTs5ds70SytZpFj1KrYdQWLwAyW-fCy8XYgG1bUWy-xQWHfvpkJfWfDPt5aRsdoypjnhIr0nR2HGo_3jLXyBtUbLKVjh73-oiLg73zka7RO9vvy4/s1600/lovecraft.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW_gchqAo0xNxcIELtkJ0sDOH-jUUGTs5ds70SytZpFj1KrYdQWLwAyW-fCy8XYgG1bUWy-xQWHfvpkJfWfDPt5aRsdoypjnhIr0nR2HGo_3jLXyBtUbLKVjh73-oiLg73zka7RO9vvy4/s320/lovecraft.jpg" width="231" /></a></div>
<br />Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-72199672697341432482013-05-30T12:01:00.000-07:002013-06-02T04:33:43.828-07:00#2 Le Boudoir: intervista a Bruno Ferrari, educatore cinofilo<div class="MsoNormal">
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><b>Intervista a Bruno Ferrari, 33 anni, educatore cinofilo</b><o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><i><span style="color: #444444;">A distanza di dieci giorni dal contest sulla pagina facebook di
Born to be Wilde, il nostro educatore cinofilo si racconta: quest'intervista mi
interessa particolarmente perchè sfortunatamente la tematica dell'educazione
degli animali è abbastanza estranea alla stragrande maggioranza dei nostri
lettori e trovo fondamentale approfondire alcuni aspetti grazie a un esperto
del settore come Bruno Ferrari. Una realtà come quella dell'educazione cinofila
merita uno spazio tutto suo qui su Le Boudoir giacchè spesso chi ha un amico
animale pensa di sapere già tutto e invece sa ben poco. Vediamo quindi insieme
cos'ha da insegnarci Bruno.</span></i><span style="color: purple;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Ciao Bruno, benvenuto nel nostro spazio appena nato dedicato
alle persone che fanno della propria passione una vera e propria professione.
Ti ringraziamo di aver accettato quest’intervista e dobbiamo avvisarti del
fatto che sul nostro piccolo contest “Di chi volete leggere nella prossima
intervista” hai vinto a mani basse!:) La tua professione suscita moltissima
curiosità oltre che sanissima invidia quindi cominciamo:<o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><b>1. Sicuramente ti avranno già fatto questa domanda un milione di
volte ma noi ci proviamo lo stesso: sappiamo che sei laureato in Scienze della
Comunicazione e che hai lavorato in quest’ambito per molti anni. Qual è stato
il passaggio dal mondo della comunicazione a quella dell’educazione cinofila?</b><o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><i>Il passaggio è stato molto graduale e prima di arrivare alla
scelta definitiva sono passati quasi 4 anni, mentre lavoravo nella
comunicazione nei ritagli di tempo post lavoro e nei week end mi dedicavo
all'educazione cinofila e iniziavo a seguire i primi clienti in modo da fare
esperienza e farmi “un nome” in quello che avrei voluto diventasse il mio vero
lavoro. Man mano che lavoravo aumentavano i clienti e pure la mia credibilità,
fino a quando sono arrivato al momento di volermi dedicare maggiormente alla
cinofilia, così mi venne in mente di chiedere un part-time al lavoro, ma mi
presero in contropiede anticipandomi ,dicendomi che da li a pochi mesi non mi
avrebbero rinnovato il contratto causa crisi...al momento non la presi proprio
bene...sai lo stipendio fisso faceva comodo...ma ho interpretato l'accaduto
come un segnale e da quel momento mi sono dedicato a tempo pieno a fare
l'istruttore ed è stata la miglior scelta che potessi fare, alla faccia dei
comunicati stampa , i save the date e le tartine tristi degli eventi :-)</i><o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><b>2. Parlaci del tuo percorso formativo: hai seguito scuole/corsi
particolari?</b><i><br />
Ho frequentato un corso di formazione per istruttori presso la scuola cinofila
il mio cane (</i><a href="http://www.ilmiocane.net/">www.ilmiocane.net</a><i>) il
corso è durato quasi 2 anni, li ho avuto modo di imparare questo lavoro, dopo
il diploma ho iniziato il tirocinio sempre presso la scuola e a seguire
affermati istruttori che già lavoravano nel centro e poi cliente dopo cliente
ho migliorato le mie capacità e tutt'ora sento di essere in continua evoluzione
e miglioramento.</i><br />
<br />
<b>3. Molte persone pensano di poter gestire da soli il proprio cane e non
vogliono affidarsi a professionisti esterni. Cos’hai da dire a queste persone?</b><br />
<i>Non è obbligatorio rivolgersi ad istruttori cinofili per possedere un cane,
ma sarebbe una buona cosa almeno sapere cosa implica adottare un cane e
soprattutto se si sceglie un cane di razza sapere le caratteristiche del cane
che prenderemo per evitare sorprese. Avere un cane non è solo gioia e amore, a
volte sono anche sacrifici di tempo e anche denaro.</i><br />
<i>Noi forniamo un supporto anche pre adozione e questo risolverebbe tante
scelte sbagliate che poi a volte si tramutano in abbandoni.</i><br />
<i><br />
</i><b>4. Abbiamo letto molti post del tuo blog (<a href="http://cinofili.wordpress.com/">http://cinofili.wordpress.com/</a>) e
vogliamo farti i complimenti: hai un modo di spiegare davvero semplice e molto
simpatico e inoltre pensiamo che il blog <span class="apple-converted-space"> </span>sia un ottimo strumento per <span class="apple-converted-space"> </span>veicolare preziose informazioni ai non
addetti ai lavori. Quando ti è venuta questa idea e perché?</b><br />
<i>Grazie per apprezzare il mio operato prima di tutto:-) L'idea è nata proprio
perchè sentivo la necessità non solo di fare lavoro sul campo, ma dalla
presunzione di voler fare una corretta diffusione di quella che chiamiamo
cultura cinofila.</i><br />
<i>Su internet si trovano tante cose riguardo ai cani e non sempre sono cose
vere, quindi mi sono detto perchè non usare la potenza della rete e delle
conoscenze della mia vecchia professione e adattarle alla cinofilia? E quindi
un po' per scherzo è nato il blog. L'idea finale è quella di farlo diventare un
punto di incontro tra professionisti e semplici appassionati, ho dato anche la
disponibilità ad altre figure di scrivere e collaborare in quanto credo che il
confronto possa far crescere il benessere del cane</i><br />
<br />
<b>5. Che consigli hai da dare a chi sta pensando di adottare un cucciolo?</b><br />
<i>Prima di dare consigli chiedo sempre se sono disposti a raccogliere pipì e
cacca per almeno i primi 5 mesi, portare fuori il cane 3 volte al giorno per
almeno 10 anni con sole pioggia freddo e neve e se ha messo pure in preventivo
di ritrovarsi qualche disastro in casa nei primi mesi di convivenza....se hanno
risposto si a queste domande allora partiamo con i consigli principali che è
quello di fare un ottima socializzazione al cane nei primi mesi di vita e di
non accettare che un allevatore dia un cane prima dei 60 giorni di vita perchè
per 2 mesi deve stare con mamma e fratelli.</i><br />
<i>Tutti sanno quanto è bello e cosa da di buono un cane ma spesso non tengono
conto dell'impegno che richiede e visto che adottare un cucciolo è una grossa
responsabilità mi sento in dovere di fare il grillo parlante della situazione</i><br />
<br />
<b>6. Quali sono le maggiori soddisfazioni nel tuo lavoro?</b><br />
<i>Aumentare l'intesa e la relazione di un binomio uomo-cane penso sia
l'aspetto più bello...e soprattutto sentirsi dire”E' cambiato totalmente è
un'altro cane...ora è un piacere stare e fare le cose assieme” questa è la
soddisfazione più grande sicuramente.</i><br />
<i>Altro aspetto positivo è l'imprevedibilità, mai nessun cane è uguale ad
un'altro, quindi annoiarsi è abbastanza difficile.</i><br />
<br />
<b>7. E il principale problema?</b><br />
<i>I proprietari che credono di sapere già tutto e che non capisci perchè ti
chiamino se contestano quello che gli dici...ma c'è più soddisfazione quando
gli risolvi il problema.</i><br />
<i>Altra nota negativa è la pioggia...lavorando all'aperto spesso, come
quest'anno, crea molti poblemi.</i><br />
<br />
<b>8. C’è un tema che pensi sia poco trattato nella tua professione e per il
quale ti va di spendere due parole al momento?</b><br />
<i>Forse è ancora poco chiaro il concetto che il nostro obbiettivo è quello di
aumentare la qualità di vita dei binomi uomo cane e che non siamo li a far
diventare dei soldatini i cani oppure farli diventare come spesso ci dicono
“cani da circo”, tutto quello che insegniamo è funzionale alla vita di tutti i
giorni, il mio motto è “Un cane educato è un cane felice”</i><br />
<br />
<b>9. Sappiamo che sei una persona sempre molto aggiornata su ciò che ti
circonda quindi di certo saprai che dall’11<span class="apple-converted-space"> </span>marzo
2013 in Europa è entrato in vigore il divieto di test su animali per gli ingredienti
dei cosmetici: shampoo, bagnoschiuma, makeup, crema da barba, sapone, creme di
ogni tipo, ecc. Si tratta di un traguardo importante, che è stato raggiunto in
Europa per la prima volta nel mondo, dopo oltre 20 anni di battaglie. Tu cosa
ne pensi? <span class="apple-converted-space"> </span>Avresti
alternative alla vivisezione?</b><br />
<i>Sono fermamente contro la vivisezione e i test su animali, sono anche da due
anni vegetariano per scelta. Questo è un discorso molto lungo e complesso ma le
alternative ci sono e anche valide...ma gli interessi delle multinazionali e la
poca voglia da parte dei consumatori di cercare alternative fanno si che sono
passati 20 anni prima di abolire i test su animali...</i><br />
<br />
<b>10. Passiamo ad argomenti più leggeri.. i nostri lettori ci hanno <span class="apple-converted-space"> </span>chiesto di sottoporti una domanda davvero
birichina: nonostante non si metta in dubbio la tua professionalità con
qualsiasi razza ti capiti di educare, siamo curiosi di sapere se per caso non
ci sia una razza con la quale proprio non vai d’accordo. Che ci dici?</b><br />
<i>Sarei ipocrita se ti dicessi il contrario...:-) si c'è qualche razza che non
mi è molto simpatica...ma non ti posso svelare pubblicamente il nome altrimenti
mi si rivolta contro l'associazione consumatori o meglio in questo caso i club
di razza :-) Più che antipatia direi che sono differenze caratteriali tra me e
quel tipo di cane...vediamo la vita a velocità differenti!!!</i><br />
<br />
<b>11. Se un ragazzo volesse avvicinarsi a questa professione, cosa dovrebbe
fare? Cosa gli suggeriresti?</b><br />
<i>Sicuramente fare un percorso serio dove ci siano professionisti seri e
praparati in grado di formare futuri educatori e poi fare tanto tirocinio e
gavetta perchè l'esperienza è una della cose più importanti. In passato ho
fatto tanti sacrifici per arrivare dove sono ora e anche se potrei vivere un
po' più di rendita non rifiuto mai nessun cliente cosa che spesso vedo fare a
ragazzi che si sono appena diplomati</i><br />
<br />
<b>12. Come ti vedi da qui a 30 anni?</b><br />
<i>Come prima cosa ancora con tanti capelli e poi vorrei mantenere questa
passione e oltre a lavorare in campo poter aumentare sempre più la mia attività
di docente nell'ambito della cinofilia</i><br />
<br />
<b>13. Domanda di rito per chi passa da Le Boudoir <span class="apple-converted-space"> </span>di Born to be Wilde: libro preferito?
Perché?</b><br />
<i>Senza ombra di dubbio la trilogia Marsigliese di Jean Claude Izzo un libro
TOTALE dove la figura del protagonista Fabio Montale mi ha sconvolto
l'esistenza un anti eroe per eccellenza ambientato in una città che adoro:
Marsiglia. Quando trovo qualcuno che ama marsiglia mi insospettisco perchè come
dice Izzo<span class="apple-converted-space"> </span> “Marsiglia
non è una città per turisti. Non c'è niente da vedere. La sua bellezza non si
fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per,
essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c'è da vedere si
lascia vedere. E allora è troppo tardi, si è già in pieno dramma. Un dramma
atipico dove l'eroe è la morte. A Marsiglia, anche per perdere bisogna sapersi
battere.”</i><br />
<i>Ecco appena letto questo stralcio ho perso la testa e ho lasciato il cuore
in mano ad Izzo</i><br />
<br />
<b>14. Ti va di salutarci con il tuo motto preferito o con una citazione che ti
rappresenta?</b><br />
<i>Vi lascio citando Neruda (per rimanere in ambito letterario) “Potranno
tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera” questa me la sono
ripetuta spesso mentre cercavo di spiegare la mia passione per questa
professione e soprattutto quando c'era qualche scettico...la passione è la vera
benzina della vita!!!</i><o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><i>E anche oggi siamo giunti al termine. Vi lascio con un paio di
foto di Bruno al lavoro :)</i><o:p></o:p></span></div>
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><i><br /></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9LMePKacGTGFRGbs7k9UD61UsAxo40jpR94L0gjnq3WXPBmvj_G7Qc9paqBzAhP8ZMxdjG7z8dUnWslIj8G0HUrema9YhyphenhyphenQ_-r6FPmFIm4WG22e3YjJ6oY5aN2KyoHYIZZeTk2OgX2f4/s1600/bruno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9LMePKacGTGFRGbs7k9UD61UsAxo40jpR94L0gjnq3WXPBmvj_G7Qc9paqBzAhP8ZMxdjG7z8dUnWslIj8G0HUrema9YhyphenhyphenQ_-r6FPmFIm4WG22e3YjJ6oY5aN2KyoHYIZZeTk2OgX2f4/s320/bruno.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQu0KdmnU6kYek8y7G8SMJydJzmyZVLtxjm7sZf-Nn4FiuPg7aNc2tBzXjtfK8DQrffvmf4pnO9Llo7MRyQphMwz313yD4OZjycBJaUQAoMpRx2MCLooxA-qq1t8JgpnNunRjOV3nRDsw/s1600/bruno+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQu0KdmnU6kYek8y7G8SMJydJzmyZVLtxjm7sZf-Nn4FiuPg7aNc2tBzXjtfK8DQrffvmf4pnO9Llo7MRyQphMwz313yD4OZjycBJaUQAoMpRx2MCLooxA-qq1t8JgpnNunRjOV3nRDsw/s320/bruno+2.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><i><br /></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: #741b47; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><i><br /></i></span></div>
<div class="ListParagraph" style="margin-left: 0cm;">
<i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;">
<!--[if !supportLineBreakNewLine]-->
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></i></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-4163199063543603712013-05-25T12:35:00.000-07:002013-06-02T05:52:19.617-07:00L'ultimo lupo mannaro di Glen Duncan<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><i>"Londra era già al lavoro. Aveva smesso di piovere e il cielo era di una bellezza impossibile, un unico strato di nuvolette farinose che il sole sorgente colorava di rosa e di pesca. Solo il giovane, il matto e l'innamorato se ne accorgevano. Tutti gli altri si facevano strada a testa bassa in un altro giorno di nevrosi."</i> Jacob Marlowe</span><br />
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Jacob Marlowe ama mangiare, fumare, bere, scopare e uccidere. In quest'ordine, da duecento anni. E fin qui, potrebbe sembrare il ritratto di un assassino piuttosto longevo e decisamente lussurioso. Ma Jacob Marlowe non è una persona normale, questo l'avevamo capito: lui è un lupo mannaro, l'ultimo. Jacob ha appena scoperto di essere l'ultimo lupo mannaro sulla faccia della Terra e Dio solo sa come deve sentirsi. Non si sa perchè, ma da 150 anni i lupi mannari non riescono più a infettare le proprie vittime e il numero di licantropi si è via via ridotto ai minimi termini a causa della caccia scatenata dai nemici umani e vampiri. Logorato da due secoli di omicidi e da un tragico passato, Jacob capisce che è giunta la sua ora e si prepara a consegnarsi a chi di dovere quando un inaspettato incontro lo catapulterà alla rincorsa di un valido motivo per continuare a vivere.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Se vi aspettate una storia alla Twilight, scordatevelo: qua c'è tutto tranne quella insensata mielosità che permea quel "romanzo". Non lasciatevi ingannare dal fatto che il manzo indio di Twilight si chiami Jacob come il protagonista di questo romanzo perchè i due non potrebbero essere più agli antipodi. Mr Marlowe è uno che in duecento anni ne ha viste di cotte e di crude e ora, nel ventunesimo secolo, ne ha le tasche piene: è totalmente indifferente a tutto ciò che lo circonda e non trova nessuna ragione per continuare a vivere se non quell'istinto di conservazione che permea tutti gli esseri viventi. Non vi aspettate una sorta di sentimentale e sensibile creatura della notte alla Anne Rice: Marlowe è uno stronzo, uno stronzo che sa di aver ucciso, mangiato e infettato tutto ciò con cui è venuto a contatto ma almeno ne è cosciente. Una riflessione molto interessante è quella sul disgusto.. una persona può inizialmente provare disgusto per sè stessa ma le scelte sono due: o ti uccidi o lo superi. Invariabilmente un lupo mannaro lo supera.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">In realtà questo romanzo ha molti spunti di riflessione interessanti e vale la pena soffermarcisi un po' a pensarci su: le relazioni, l'amicizia, la solitudine..I temi vengono affrontati in una sorta di diario e con una schiettezza ammirevole.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Vi dirò, a me questo romanzo è piaciuto a metà: la prima parte è di una lentezza esasperante infatti l'ho preso e lasciato diverse volte. Da metà in poi il ritmo diventa più incalzante e si comincia a intravedere un po' di azione. Penso che questa sorta di divisione sia dovuta alla palese volontà da parte dell'autore di fare emergere la differenza tra la vita di Jacob prima e dopo il colpo di scena sul quale l'intera vicenda si snoda.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Dal punto di vista stilistico penso che sia un buon romanzo anche se non eccelso: la scrittura è secca, cerca di puntare al sodo e non si dilunga in descrizioni inutili. Le uniche due pecche sono la lentezza con la quale Jacob snoccola le vicende all'inizio e il finale relativamente banale. Comunque non voglio rovinarvi la lettura, io sono una lettrice abbastanza critica e dovete prendere i miei giudizi con le pinze se voi non lo siete. Mi sento comunque di consigliarvelo come lettura leggera tra una granita e un bagno di sole, se siete amanti del genere :)</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">Voto: 6 e 1/2</span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR9rT9jqWbPiO_zO6MxqCJcyYdPOErefTQe5LjhYGWeA8puoYFkvx6snT7uBjM1NEX8ctmXG6PAGcKb1pO0Ys4LtgtdI35EHMWgpzqCXenCT1OTUB_lg1K-s6zGUPHcPNJm5RobQ6y478/s1600/lupo+mannaro.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR9rT9jqWbPiO_zO6MxqCJcyYdPOErefTQe5LjhYGWeA8puoYFkvx6snT7uBjM1NEX8ctmXG6PAGcKb1pO0Ys4LtgtdI35EHMWgpzqCXenCT1OTUB_lg1K-s6zGUPHcPNJm5RobQ6y478/s320/lupo+mannaro.png" width="320" /></a></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;">ps: una piccola chicca che a me ha fatto scappare un sorrisino: non vi sembra familiare il nome Jacob Marlowe? Per chi ha letto Canto di Natale di Dickens forse si! Vi ricordate del nome del socio di Scrooge? Quello che poi gli appare sottoforma di fantasma? Beh si chiamava Jacob Marley. Sarò pazza ma mi sembra una simpatica somiglianza :)</span></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-73706554341558990272013-05-17T04:26:00.000-07:002013-05-31T05:04:26.249-07:00#1 Le Boudoir: intervista a Nicolò Modica, artista di strada, in arte METROMAN<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.41cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>Intervista
a Nicolò Modica, 32 anni, artista di strada che si definisce “da
oltre 5 anni l’unico e vero cantante della metropolitana di Milano:
METROMAN”</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.41cm;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.41cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: #444444; font-size: small;"><i>All’anagrafe
e forse anche per voi, Nicolò Modica.. per i milanesi che ogni
giorno prendono la metropolitana, Metroman. Da 5 anni il palco che si
è scelto questo “performer” per guadagnarsi la pagnotta è forse
peggio e più spocchioso di quello de La Scala: la metropolitana di
Milano. Lo vedi entrare verso ora di cena in metro, con il suo
amplificatore e il suo microfono e sai già che, nel bene e nel male,
darà spettacolo. Mi è capitato spesso di incontrarlo e, tra
un successo di Baglioni e un classico come Eye of the tiger dei
Survivor, con frasi come “Tutti insieme! Anche i peruviani!” o
“Dai che mo’ mi arrestano!” o ancora “Sulla gialla mi è
venuta meglio” spesso un sorriso scappa anche ai più restii. Un
modo di lavorare che esprime tutta la sua filosofia sulla vita in
generale. Leggiamola insieme.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.41cm;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0.41cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;">Quale
modo migliore per inaugurare una rubrica sulle personalità emergenti
se non un’intervista all'artista eternamente emergente ma che per
sua stessa definizione “non emerge mai”? Benvenuto Nicolò,
grazie per aver accettato quest’intervista. E’ un piacere averti
ospite nel nostro minuscolo spazio dedicato agli emergenti. La
curiosità è talmente densa per questa nostra prima intervista, qui
a Le Boudoir, che si taglia con il coltello. Cominciamo!</span></span></div>
<div style="line-height: 200%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>1.
Quando hai capito che non avresti avuto un lavoro normale? Perché la
scelta di lavorare per le strade?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>A
quei tempi vivevo a Torino: ero disoccupato, lavoravo in un magazzino
e la paga era bassa quindi ho preso coraggio e ho cominciato a
cantare sulla metropolitana. Senza coraggio non vai da nessuna
parte..puoi avere tutto il talento che vuoi ma senza coraggio è
inutile. Non combinerai mai niente.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>2.
Da dove ti è venuta l’idea di cantare in metro?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>Avevo
visto spesso i rumeni fare questo tipo di performance e ho deciso di
batterli sul loro stesso campo: per il pubblico milanese è meglio
l’italiano, non c’è competizione. Ti vedono come un simbolo, sei
uno di loro ed è la forza della normalità che esce da tutti
gli schemi. Questo piace!</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>3.
Hai cantato solo a Milano o hai girato prima di deciderti a rimanere
qui?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>No,
ho girato molto, sia Italia con Roma, Torino etc sia Europa..sono
stato a Berlino, Parigi, Madrid.. me la sono goduta, diciamo.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>4.
Quindi secondo te quindi chiunque potrebbe svegliarsi un giorno e
dire “voglio essere il nuovo Metroman”?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>No,
non sto dicendo questo. Io penso fermamente che dietro a ogni idea
come quella di Metroman debba esserci una cultura. Mi spiego: lì da
qualche parte, ognuno di noi è consapevole delle proprie capacità e
dei propri limiti. Io mi sono sempre sentito un’artista e cantando
in metropolitana, ho trovato la mia arte.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>5.
Cosa ti piace del tuo lavoro?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>Il
contatto con la gente, sicuramente. Amo le persone, amo stare
tra le masse. Uno ha paura di ciò che non conosce ma io mi considero
uno psicologo, ho avuto un buon maestro in questo, e sicuro io
capisco il pubblico. Metroman è un simbolo del popolo, l’artista
che cerca di emergere ma non emerge mai. Ma a me va bene così.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>6.
Raccontaci la tua giornata tipo!</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>Allora..sveglia
alle 8.30/9.00, solite cose..lavoro 4 ore al giorno, dalle 18.00 alle
21.00. Non al mattino o verso ora di pranzo, semplicemente perché ci
sono solo anziani verso quell’ora. Non ho una paga media
giornaliera..a giorni va bene, a giorni un po’ meno. </i>(sull’articolo
di Vanity Fair afferma di guadagnare mediamente sui 100/110 euro al
giorno nda)</span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>7.
Hai mai pensato di mollare tutto?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>E
per fare cosa? So fare solo questo, ormai è tardi per fare altre
cose..e poi mi piace molto il mio lavoro.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>8.
Quali sono attualmente i tuoi progetti?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>Ultimamente
mi hanno proposto un film su Metroman. Mi sento molto come Billy
Elliott quando si allena e si sforza per raggiungere la perfezione.
Sono molto contento perché in realtà mi sono sempre sentito più
attore che cantante, e le persone che mi seguono in metro lo
ammetteranno: sono più un performer che un talentuoso del
gorgheggio. Sono un interprete.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>9.
Che consigli ti senti di dare ai giovani che vogliono seguire le tue
orme?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>Guarda,
il consiglio che posso dare ai ragazzi è quello di scendere in città
e fare la propria arte: fate qualsiasi cosa ma lavorate divertendovi.
E’ fondamentale! Non fate mai quello che fanno gli altri, andate
sempre controcorrente.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>10.
Come sai, questo è un blog letterario e quindi dobbiamo fare
la domanda di rito a tutti i nostri intervistati: libro preferito e
perché?</b></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>Il
mio libro preferito è Se questo è un uomo di Primo Levi. Perché?
Ha semplicemente una storia molto bella.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><b>11.
Siamo giunti al termine della nostra prima avventura in campo di
interviste: ci saluti con un tuo motto o con una frase che riassuma
la tua filosofia di vita?</b></span></span></div>
<div style="background: transparent; line-height: 100%; margin-bottom: 0.4cm; page-break-before: auto;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>Andare
sempre controcorrente: tanti nemici ma anche tanti amici. Un saluto
ai lettori di Born to be Wilde.</i></span></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="color: purple;"><br /></span>
<span style="color: purple;"><br /></span></div>
<div style="line-height: 100%;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: purple; font-size: small;"><i>E
con questo è tutto. Vi lascio con uno dei grandi classici del
nostro Metroman:</i></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: 200%;">
<i style="color: #a64d79; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small; line-height: 200%;"><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/xdd6dakRlaQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: 200%;">
<i style="color: #a64d79; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small; line-height: 200%;"><br /></i></div>
Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4953381084305304588.post-7724052956167649212013-05-16T14:35:00.001-07:002013-06-02T04:34:30.969-07:00Benvenuti a Le Boudoir: la rubrica interessante su persone interessanti<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><b>Carissimi lettori,</b></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><b>era da un po' che mi frullava in testa questa idea: dare spazio a giovani creativi emergenti in maniera originale. Beh l'originalità scarseggia un po' nella forma perchè, sorpresa, sorpresa..sono interviste! Abbiate pazienza, l'originalità sarà presente nelle domande: curiose, un po' irriverenti, controcorrente..insomma alla Born to be Wilde.</b></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><b>Questa rubrica non avrà cadenza settimanale nè mensile..sarà inaspettata come un temporale estivo e soprattutto capricciosa.</b></span><br />
<span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: small;"><b>Perciò, tenetevi forti, state per entrare nel mio personale stanzino dei segreti, il mio boudoir francese, sontuosamente arredato per voi. Qui, tra velluti e nappine dorate, dorature e legni pregiati, pesanti tendaggi e candele al profumo di incenso, si avvicenderanno donnine e ometti con curiose storie da raccontare, accuratamente selezionate per voi. Siete curiosi?</b></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><b><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;">Benvenuti ne </span><span style="color: purple; font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: large;"><i>Le Boudoir</i></span><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"> di </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Born to be</span><span style="color: purple; font-family: Verdana, sans-serif;"> </span><span style="color: #990000; font-family: Verdana, sans-serif;">Wilde</span></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZD-pB8SEl3Ico2rNYdXW7jh8DsJf5L1k6jvvJXr_xcFkhnVV54P18jhyaosCzUwHlvMBtaXhl2nT0FiCf79NNXLOqzewHyPNmi7v28DAbbp2_zYi4KkcNLxa9Ogj-CrTUm7p-dpFE_bM/s1600/SuttonPark_Boudoir.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZD-pB8SEl3Ico2rNYdXW7jh8DsJf5L1k6jvvJXr_xcFkhnVV54P18jhyaosCzUwHlvMBtaXhl2nT0FiCf79NNXLOqzewHyPNmi7v28DAbbp2_zYi4KkcNLxa9Ogj-CrTUm7p-dpFE_bM/s320/SuttonPark_Boudoir.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: purple; font-family: Georgia, Times New Roman, serif; font-size: large;"><b><br /></b></span></div>
<span style="color: purple; font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><b><br /></b></span>Cammyhttp://www.blogger.com/profile/06508980194930972495noreply@blogger.com2