TinyDropdown Menu Born to be Wilde: Vita di Pi di Yann Martel

giovedì 18 aprile 2013

Vita di Pi di Yann Martel

"Indipendentemente dalla ragione che accende la volontà di fuga, chi denigra gli zoo dovrebbe mettersi in testa che generalmente gli animali non scappano verso qualcosa, ma da qualcosa. (...) Gli animali che fuggono abbandonano ciò che conoscono per l'ignoto, e se c'è una cosa che gli animali odiano veramente è l'ignoto. " Pi

Innanzitutto un sincero ringraziamento a Daniela che mi ha regalato questo libro: non l'avrei mai comprato se mi fossi basata sulle varie dicerie che aleggiavano sul film di Ang Lee. Io lo dico sempre..se siete indecisi su un regalo da fare a un'amica o a un parente, con un libro andate sul sicuro (sempre che il suddetto non sia una capra analfabeta) e riceverne uno in regalo è una cosa meravigliosa perchè spesso scopri generi ai quali non ti saresti mai avvicinato.
Ho deciso di accantonare per un po' le Piccole Recensioni per Piccoli Risparmiatori perchè un romanzo breve, per quanto interessante sia, rimane pur sempre troppo breve quindi mi sono buttata a capofitto su uno dei bestseller di questo inverno, che avevo ricevuto a Natale ma che non mi ero potuta portare in Erasmus a causa della paura tremenda che ho sempre di rovinare le copertine.
Detto ciò, passiamo al libro: comincio subito a dire che amo le vicende ambientate in India, che da sempre è un paese che mi affascina con la sua cultura ma anche con la sua deliziosa cucina e sono profondamente convinta del fatto che sia uno dei paesi che ti cambiano, una volta visitato. Ho letto molti autori indiani e alcuni di questi li ho amati fortemente; tra questi c'è Vikram Seth con Il ragazzo giusto che, visto che siamo in tema, consiglio a tutti gli appassionati dell'India e delle sue tradizioni. Invece, se posso permettermi, vorrei sconsigliarvi La maga delle spezie di Chitra Banerjee Divakaruni: l'ho comprato sull'onda dell'entusiasmo ma questo s'è presto spento nella noia degli scaffali polverosi della protagonista del libro.
L'autore a discapito di tutto ciò, non è indiano ma canadese, (e su questo ci torneremo) e narra le vicende assolutamente reali di Piscine Molitor Patel detto Pi, ragazzino originario dell'India del Sud che deve il suo nome alla passione per il nuoto di un amico di famiglia, il quale durante la gioventù aveva soggiornato a Parigi e aveva provato tutte le piscine parigine decretando che le Molitor fossero decisamente il paradiso per tutti i nuotatori provetti. Le due costanti della vita del giovane sono l'amore per teologia e l'amore per il mondo animale.
Le disavventure/avventure di Pi avvengono quando il padre, in seguito alle vicende politiche dell'India degli anni '70, decide di trasferire via oceano famiglia e attività di famiglia, uno zoo, in Canada.
La nave purtroppo affonda e Pi, per una serie di fortunate circostanze, sarà l'unico sopravvissuto insieme alla tigre del Bengala, sull'unica scialuppa di salvataggio nel bel mezzo dell'oceano Pacifico. Da qui, 7 mesi di sofferenza , avventure, colpi di scena, squali, fame e soprattutto sete ma 7 mesi che tengono il lettore incollato fino all'ultima pagina del libro. 7 mesi in cui Pi scende all'Inferno ma 7 mesi in cui il ragazzo riesce sempre a trovare un barlume di serenità e speranza di fronte agli spettacoli naturalistici che gli si presentano.
Notevolissimi gli spunti sul perchè gli animali non stiano poi così male negli zoo e gli approfondimenti sulle diverse religioni su cui Pi fa affidamento.
La narrazione scivola veloce (anche troppo!) e si diventa presto partecipi della vita di Piscine.
L'unico lato un tantino fastidioso è che essendo la storia realmente accaduta, secondo mio modesto parere l'autore non fa altro che trascrivere queste meravigliose vicende. Si, sicuro ci avrà messo del suo giacchè il risultato dipende sempre in buona parte dalla forma con la quale una storia viene trascritta oltre che dall'essenza stessa di quest'ultima, ma tutto ciò ha tolto un po' di magia alla narrazione in generale.
Comunque, dopo una lettura del genere ti rimane una voglia immensa di avventura e un profumo di curry che non va via nemmeno a libro chiuso.
Voto: 8+





3 commenti:

  1. Non appena avrò il danaro correrò in libreria, o su lbs, e lo comprerò, ignorando Ang Lee e i suoi fantomatici Oscar

    RispondiElimina
  2. Inutile dire che una recensione cosi ben fatta induca anche il lettore meno abituale ad avventurarsi addirittura in generi prima nemmeno presi in considerazione...in brevis questo era un libro che a naso non mi ispirava, mentre ora mi hai fatto venire voglia di dargli una chance. Che dire, mission accomplished. Brava! :-)

    RispondiElimina
  3. Ve lo consiglio! Un libro sopra le righe, in senso positivo! Ora non vedo l'ora di vedere il film.. grazie mille per i complimenti ragazzi!:)

    RispondiElimina