TinyDropdown Menu Born to be Wilde: Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°7: Le notti bianche di Fedor Dostoevskij

mercoledì 9 ottobre 2013

Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°7: Le notti bianche di Fedor Dostoevskij


“Era una notte incantevole, una di quelle notti che succedono solo se si è giovani (..)”
“E ti chiedi: dove sono mai i tuoi sogni? E scuoti la testa, dici: come volano in fretta gli anni! E di nuovo ti chiedi: cosa hai fatto dei tuoi anni? Dove hai sepolto il tuo tempo migliore? Hai vissuto o no?”


Rieccoci con i grandi classici: come ribadisco per l’ennesima volta, non sono un’amante dei russi anzi, a parte Gogol e Bulgakov, più li leggo e più capisco che l’introspezione non fa per me. Cerco comunque di non partire mai prevenuta e quindi ho deciso di leggere Le notti bianche di Dostoevskij, complice la trama un po’ adolescenziale che prometteva di trattare tematiche più leggere. Ma quando mai.
Questo libricino, scritto da un giovane ventisettenne di nome Fedor Dostoevskij, racchiude tutte le componenti che faranno di lui uno scrittore immortale e in particolare si concentra sulla figura del sognatore schilleriano: Le notti bianche narra le vincende di un giovane romantico che vive di sensazioni e perso nelle sue fantasticherie diurne. Non ha amici, gli piacerebbe averne ma non osa giacchè ogni contatto sarebbe comunque un approccio alla realtà che non crede di volere. Una notte però, incontra una dolce diciassettenne il cui nome è Nast’enka con la quale nascerà una tenera amicizia cha da parte del giovane si trasformerà inevitabilmente in amore. Le vicende dei due ragazzi si distribuiscono su un arco temporale di 4 notti e i due arriveranno a un tale livello di confidenza e amicizia che questo implicherà il raccontarsi reciprocamente le proprie vite.  Ma perché le notti? E perché bianche? No, non si tratta della commercialata milanese che prevede iniziative di dubbio gusto culturale e negozi aperti fino all’1 di notte. Si tratta di un evento ben più romantico e spettacolare: una vera e propria chicca che vi do. Quest’opera prende il nome dal periodo dell’anno noto per l’appunto col nome di notti bianche, in cui nella Russia del nord, inclusa la zona di San Pietroburgo, il sole tramonta dopo le 22 (Santa Wikipedia). Quindi svolgendosi tutto alla luce del sole, non è strano che due giovani si trovino a parlare su una panchina anche a inizio Novecento.
Detto ciò, la trama è talmente sottile e appesa a un filo che il raccontarvi altro implicherebbe sicuramente un bello spoiler (per i quali in passato mi avete già bacchettata). I più svegli di voi e soprattutto quelli più avvezzi alla lettura dei romanzi russi avranno già capito che  per il sognatore schilleriano non può esserci lieto fine: come potrebbe esserci se il protagonista da sempre vive negando la realtà e rifugiandosi nel sogno?  Interessanti sono alcuni riflessioni che ho trovato sul web, cercando di capirne di più a questo proposito: il mondo del fantastico e dell’illusorio in questo caso vengono visti come il Male, giacchè impedisce al giovane di fruire degli aspetti reali della vita. Il che è un peccato perché come sappiamo spesso  la vita reale superano in bellezza la nostra immaginazione.
Vi lascio quindi con uno dei pensieri con cui il protagonista chiude il romanzo: “.. un intero attimo di beatitudine! Ed è forse poco seppure nell’intera vita di un uomo? (..)”

Voto  6+




2 commenti:

  1. credo sia il libro che ho impiegato di più a leggere...non tanto per la lunghezza, ma per l'amore che provavo per ogni singola parola, per ogni frase, per ogni situazione ed ogni personaggio....ho scoperto Dostoevskji per una pubblicità della Telecom, del "chi è" o di qualche altro servizio di segreteria...ho divorato l'idiota in meno di una settimana, al liceo, non ho dormito che poche ore, ma quella storia mi appassionava talmente tanto che non potevo smettere...poi il giocatore, i demoni, l'adolescente, i fratelli karamazov, il sosia, memorie dal sottosuolo, memorie dalla casa dei morti...e infine, fin ora, le notti bianche...piccolo, semplice (rispetto agli altri suoi), un gioiellino...qualcosa che ogni giovane dovrebbe leggere, per capire come funziona l'amore senza facebook ed sms, di come quel momento di beatitudine possa rendere degna un'intera vita...

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    1. Io ho letto Delitto e castigo e ti dico, mi è piaciuto. Questo un po' meno perchè il linguaggio è troppo aulico e non ha un bel lieto fine (so' tradizionalista). Detto ció, concordo perfettamente con l'ultima parte del tuo commento: il romanticismo, che bella cosa :)

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