TinyDropdown Menu Born to be Wilde: Tre volte te di Federico Moccia

sabato 6 maggio 2017

Tre volte te di Federico Moccia

"Nostalgia, nostalgia canaglia"
Al Bano

Carissimi lettori di Born to be Wilde,
sono ben 2 anni che non apro questo blog e, guardacaso, sono ben 2 anni che lavoro a tempo indeterminato. Coincidenza? Io non credo (dammit!). Vi dirò la verità, da quando lavoro ho davvero poco tempo da dedicare alla lettura (double dammit!) e purtroppo non è proprio come diceva Pennac, che il tempo lo si trova, perchè quando sei stressato e hai duecento scadenze il giorno dopo, hai solo due pensieri: consegnare il progetto e dormire! Anyway, dal titolo, avrete capito che oggi non mi limiterò ad annoiarvi con le mie vicende sul passaggio dal fancazzismo universitario alla vita reale... vi racconterò dell'ultimo libro che ho letto (700 pagine in due giorni, ma vi ricordate che sono una lettrice rapida quando voglio, vero?). Ora, so bene cosa stanno pensando alcuni di voi.. Ma come? Questa non scrive da 2 anni e decide di recensire questa cagata di Moccia? Ebbene si, siate clementi e pensate che sì, vi dovete ciucciare sta recensione ma che, sì, sono tornata (non so con quale cadenza temporale..)! Comunque, Amor omnia vincit, nel senso che gli do io: il primo amore non si scorda mai.

Sapete che sono una lettrice, oltre che rapida, molto critica. Chiunque dica che 3 metri sopra il cielo fosse scritto male e fosse solo uno dei tanti young adult per decerebrati è in errore. So però quanto i sequel e i prequel possano risultare una versione trita e ritrita. E non vi prenderò in giro dicendo che il nuovo romanzo di Moccia è straordinario, dalla trama avvincente e dai voli stilistici da prestigiatore. Nope. Se dovessi dare un voto a questo romanzo darei un 6. Appena sufficiente. E probabilmente la sufficienza è data dal forte sentimento di nostalgia che è scaturito in me, non appena ho letto su internet che Step e Babi erano tornati. La 18enne che è in me è saltata sulla sedia e si è lanciata nell'acquisto immediato. Ma entriamo nel vivo della recensione:

Come detto sono circa 700 e più pagine. Il libro è tutto sommato scorrevole e ci spiega un po' a che punto sono rimasti i nostri eroi letterari: un tuffo per le strade di Roma e ritroviamo Step che ha una vita tutto sommato soddisfacente (lavora come produttore tv ed è fidanzato con Gin, a sua volta quasi-avvocato) e Babi, infelicemente e riccamente sposata al pirla con cui si era messa in Ho voglia di te. Fin qui nulla di nuovo. Il problema è che Step continua a pensare a Babi (ma va?) e Babi continua a pensare a Step (surprise!). Il tema quindi è: Babi riuscirà a riprendersi Step? Quello dovete scoprirvelo da soli (o scrivermi in privato :D). Moccia vorrebbe tanto che i due personaggi principali ci sembrassero adulti e cresciuti.. si vede proprio che si sforza.. ma nun je la fà. Babi non è cambiata: è la solita stronza egoista e priva di empatia per chiunque non ami (daje così!) mentre Step è irriconoscibile. Ce lo ricordavamo determinato, sicuro e soprattutto coerente, o me lo sono sognato? Ora è il classico pavido 30enne che non riesce a mettere insieme una decisione che sia una, nemmeno con l'aiuto da casa (buuuuuuuh). Complici alcuni colpi di scena finali che mannaggiallui (a Moccia) rendono la vicenda ancora meno credibile, ottenete un libretto che assolve alla sua ragion d'essere solo ed esclusivamente nel finale.

In definitiva, il romanzo si legge abbastanza bene, avrei tagliato solo qualche pagina di magagne decameronesche relative all'attività lavorativa di Step.

Ovviamente sono ancora presenti gli amici di una volta: Pollo (?), che dà consigli a Step anche da morto (grandissimo), Pallina che sembra aver risolto la sua vita e sembra riuscire a vivere anche senza Pollo, la sorella di Babi che tra tutti sembra quella più risolta, la sciura Gervasi (sempre simpatica come un dito nel culo) e il buon Claudio (che ne imbrocca una dietro l'altra).

E Gin? Gin mi è sembrata la caricatura di sè stessa (non che prima mi sembrasse un personaggione memorabile). Ho sempre fatto il tifo per Babi, non lo nascondo. Gin è sempre stata troppo "sottona" e il suo voler vivere una storia d'amore come quella di Step e Babi..senza Babi, ne fa un personaggio caricaturale: sempre insicura, sempre le stesse frasi da cozza appiccicosa.. Per ovviare a questo bagno di melassa devo dire che Moccia ha trovato un espediente un po' infame, che alla fine la fa uscire quasi come una Madonna.

Detto ciò, cocchi i'm back (per quelli a cui interessa). Fatemi sapere se l'avete letto e cosa ne pensate... perchè a quanto pare sembro l'unica ad averlo letto tra i miei conoscenti (anche se su IBS pare sia al 6° posto tra i libri più letti in Italia.... qualcuno si vergogna per caso? Ahaha).

Voto: 6




1 commento:

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