TinyDropdown Menu Born to be Wilde: Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°5: La signora delle Camelie di Alexandre Dumas

domenica 8 settembre 2013

Piccole recensioni per piccoli risparmiatori n°5: La signora delle Camelie di Alexandre Dumas

"Qual cosa è più triste che la vecchiaia del vizio, soprattutto nella donna? Non porta in sé dignità e non ispira curiosità alcuna."
"É vero, peró, che ci sono degli incontri di un attimo che valgono piú della corte di un anno intero'' Alexandre Dumas

Quando ho visto che nel catalogo Live dei Newton Compton era apparso La Signora delle Camelie indovinate a cosa io abbia mai pensato...nemmeno io credevo di essere tanto colta: mi è venuta mente la celeberrima scena de La Traviata con Pavarotti interprete di Alfredo che canta a Violetta "che gelida manina. se la lasci riscaldar..". Ora, chi di voi non ha un'infarinatura di lirica o comunque non si interessa a questo genere di musica si dirà "e questo che c'entra?!". Amici, questo c'entra eccome perchè il libretto de La Traviata è stato ispirato dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio), ricalcandone la trama. 
Ma veniamo a noi: ovviamente non potevo perdermi questo libricino a soli 0,99 cents poichè riunisce alcuni degli elementi che mi fanno comprare romanzi un pochino disdicevoli come La fiera delle vanità, Le relazioni pericolose e via dicendo: storie d'amore impossibile, donne di malaffare, cuori puri, ambientazione ottocentesca, gossip, serate mondane presso teatri, ricchi abiti lunghi...insomma, checcevoletefà, mi appassiono di robette semplici, io.
La trama? Il romanzo narra della difficile e infelice storia d'amore tra Margherita Gautier, la cortigiana più bella e famosa dell'epoca e Armando Duval, giovane poco facoltoso. I problemi che riscontra questa love story sono quelli che si possono facilmente immaginare: gelosia, problemi economici, incomprensioni, stili di vita differenti.. Non sto qui a spoilerare uno schema narrativo già visto, se vi interessa leggetevi questo libricino.
Il giudizio che do a questo romanzo è positivo: amo lo stile dei Dumas in generale e bisogna rendere solo onore a due dei più grandi contributori della letteratura francese. Ovviamente l'originalità delle trame di Dumas figlio rispetto a Dumas padre è incomparabile. La pecca di Dumas figlio è il riproporre il clichè già visto della meretrice dal cuore puro che tenta di espiare i suoi peccati grazie all'amore per un giovane semplice che si, bello, romantico ma un po' di pepe ci voleva. 
Quanto alla caratterizzazione dei personaggi, a mio modesto parere, non ci siamo..c'è un'ottima descrizione fisica dei protagonisti ma dal punto di vista del carattere manca qualcosa. Sarà che ormai, piacendomi questo filone in maniera esagerata, io abbia letto talmente tante storie simili a questa che ho termini di paragone abbastanza alti coi quali confrontare questo romanzo.
Mi piace come al solito l'espediente del narratore interno: ci permette di scoprire i fatti in compagnia delle opinioni e delle supposizioni di un terzo che a fine romanzo è come se fosse diventato nostro amico. Questa maniera di strutturare il filo conduttore del romanzo la ritroviamo anche in Sherlock Holmes e nei racconti di Lovecraft e davvero, mi piace moltissimo.
Tutto sommato è stata una lettura molto piacevole e le riflessioni del narratore interno molto interessanti. Dumas ci lascia qualche citazione da annotare e questo è sempre un ottimo motivo per leggere un libro.
Voto: 6 1/2



2 commenti:

  1. Cia Cammy e ben tornata!!
    Anche io ho letto questo libro un baio di settimane fa e devo dire che mi è piaciuto davvero moltissimo! Mi piace che le cortigiane, sempre criticate in tutti i modi possibili ed immaginabili, vengano viste da un punto di vista diverso :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vado subito a spulciare sul tuo blog la recensione :) :) grazie cmq!

      Elimina